lunedì 30 gennaio 2023

27. Mitigare i rischi: strategie efficaci per generare rendimenti elevati - Parte 1 (Bear Put Spread)

Come già sappiamo, la vendita allo scoperto di opzioni put è una strategia di trading che può generare rendimenti elevati, ma comporta anche significativi rischi: un famoso studio sui rendimenti della vendita allo scoperto di opzioni put, infatti, ha mostrato un rendimento medio della strategia del 7,5% all'anno. Certo, a riguardo c'è da dire che il rendimento atteso può variare in base alle condizioni del mercato e alle scelte di investimento specifiche, ma sono sempre ottimi risultati a fronte di rischi che, tutto sommato, possono essere gestiti.

La buona notizia è, infatti, che ci sono diverse strategie efficaci per mitigare questi rischi ed ottenere un rendimento atteso positivo. Una delle principali strategie per mitigare i rischi è l'utilizzo dell'hedging. L'hedging consiste nell'acquisto di un'opzione put o di un'altra attività (ad esempio 50 azioni del sottostante) per coprire il rischio associato alla vendita allo scoperto di una o più opzioni put. In questo modo, in caso di perdita sulle opzione put vendute, il guadagno sull'hedge può compensare (o addirittura - in rari casi - superare) la perdita.

In generale, è importante utilizzare un adeguato rapporto di copertura per minimizzare il rischio. 

  • 2:1, dove per ogni 2 contratti di opzione put venduti, si acquista 1 contratto di opzione put di copertura.
  • 3:2, dove per ogni 3 contratti di opzione put venduti, si acquista 2 contratti di opzione put di copertura.
  • 1:1, dove per ogni contratto di opzione put venduto, si acquista un contratto di opzione put di copertura.

Il rapporto di copertura ideale dipende dalle tue preferenze di rischio e dalla tua situazione finanziaria. In generale, più alto è il rapporto di copertura, maggiore è la protezione contro le perdite potenziali, maggiore è la quantità di capitale necessaria per acquistare l'opzione put di copertura e minore sarà il profitto atteso dall'operazione. In generale, è importante valutare la tua situazione finanziaria e le tue preferenze di rischio per determinare il rapporto di copertura più appropriato per te.

Bear put spread

La strategia di "bear put spread" consiste nella vendita di opzioni put ad un determinato strike price e l'acquisto di una o più opzioni put sul medesimo sottostante ma ad uno strike price inferiore. In questo modo, il trader può limitare il potenziale profitto, ma allo stesso tempo ridurre il rischio associato alla vendita allo scoperto di opzioni put. Solitamente è una tecnica utilizzata per generare profitti in un mercato in rialzo o laterale.

La strategia funziona vendendo, ad esempio, una opzione put con strike a 50 e contemporaneamente comprando opzione put con strike a 47.  Il profitto atteso è limitato e sarà massimo se il prezzo dell'attività sottostante sale o si mantiene sopra il livello dello strike superiore (50) mentre al livello di strike inferiore (47) sarà dove registreremo la perdita massima pari alla differenza tra il premio incassato per l'opzione put venduta, il premio pagato per l'opzione put comprata e la differenza tra i due strike. È quindi chiaro come la differenza tra i due strike possa influire sul potenziale profitto e sul rischio associato alla strategia, in generale, un delta più stretto (ad esempio 50:47) offre meno potenziale profitto ma anche meno rischio, mentre un delta più ampio (ad esempio 50:40) offre più potenziale profitto ma anche maggiore rischio.


giovedì 26 gennaio 2023

40. Opzioni ed Earnings 101

Le opzioni sono strumenti finanziari che danno agli investitori la possibilità di acquistare o vendere un'azione a un prezzo prestabilito in una data futura. Ci sono due tipi principali di opzioni: opzioni call e opzioni put. Un'opzione call dà al proprietario il diritto di acquistare un'azione a un prezzo prestabilito, mentre un'opzione put dà al proprietario il diritto di vendere un'azione a un prezzo prestabilito.

Una earnings call è una conference call in cui la gestione di un'azienda presenta i risultati finanziari trimestrali agli analisti e agli investitori. Durante un earnings call, gli analisti hanno la possibilità di porre domande alla gestione sui risultati e sugli obiettivi futuri dell'azienda. Gli utili sono spesso considerati un indicatore chiave della performance di un'azienda e possono avere un impatto significativo sul prezzo delle azioni. Il periodo degli earnings è sempre un momento di incertezza per il mercato, pertanto è importante essere informati e preparati per gestire al meglio gli investimenti.

Durante il periodo degli earnings, le azioni di una società possono essere soggette a un aumento della volatilità, noto come "volatility spike". Questo può essere causato dall'incertezza riguardo ai risultati finanziari della società o dalla reazione del mercato alle notizie. La volatilità del mercato può però aumentare significativamente anche durante un earnings call, poiché gli investitori reagiscono ai risultati finanziari presentati ed alle prospettive della gestionein tempo reale. Ciò può creare opportunità per i trader che utilizzano le opzioni (che, ricordiamo, sono contratti finanziari che danno al possessore il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere un attivo sottostante a un certo prezzo entro un certo periodo di tempo).

Durante il periodo degli earnings gli investitori che utilizzano le opzioni per coprire il rischio potrebbero voler:

  1. acquistare opzioni call temendo un rialzo del prezzo del titolo mentre detengono una posizione short
  2. acquistare opzioni put  temendo invece un ribasso e proteggere una posizione già in portafoglio

mentre li investitori che utilizzano le opzioni per guadagnare puntando in modo direzionale potrebbero voler:

  1. acquistare opzioni call, questa può rivelarsi una strategia redditizia se il prezzo delle azioni aumenta dopo la pubblicazione dei risultati.
  2. acquistare opzioni put, questa può rivelarsi una strategia redditizia se il prezzo delle azioni diminuisce dopo la pubblicazione dei risultati.

Straddle

I trader più evoluti possono anche utilizzare una strategia nota come straddle, in cui acquistano sia un'opzione call che un'opzione put con lo stesso prezzo di esercizio e la stessa data di scadenza. Questa strategia può essere redditizia se il prezzo delle azioni subisce una significativa volatilità in entrambe le direzioni dopo la pubblicazione dei risultati. Infatti la strategia di trading opzioni "straddle" nasce per essere utilizzata proprio per trarre profitto da questa volatilità. La straddle consiste nell'acquisto sia di un'opzione "call" che di un'opzione "put" sullo stesso titolo azionario, entrambe con lo stesso prezzo di esercizio e scadenza. In questo modo, il trader è in grado di trarre profitto sia dalla crescita del prezzo delle azioni che dalla loro diminuzione. 

Un esempio di come utilizzare la strategia di straddle durante il periodo degli earnings potrebbe essere il seguente: Supponiamo che un trader voglia investire in azioni di una società XYZ che sta per rilasciare i suoi risultati trimestrali. Il trader potrebbe acquistare contemporaneamente un'opzione call con un prezzo di esercizio di $50 e un'opzione put con lo stesso prezzo di esercizio e scadenza. Se i risultati trimestrali della società XYZ superano le aspettative e il prezzo delle azioni aumenta a $55, l'opzione call diventa in-the-money e il trader può esercitarla per farsi assegnare le azioni a $50 e rivenderle a $55, realizzando un profitto. Se i risultati trimestrali della società XYZ non soddisfano le aspettative e il prezzo delle azioni scende a $45, l'opzione put diventa in-the-money e il trader può esercitarla per vendere le azioni a $50 aprendo così una posizione short e ricomprarle subito dopo a $45 e lucrando la differenza.

Tuttavia, è importante notare che questa strategia comporta anche un maggiore rischio rispetto ad altre strategie di trading e deve essere utilizzata con cautela e dietro attenta valutazione. Il rischio principale delle strategie di straddle è che il prezzo delle azioni non si muova abbastanza in una direzione o nell'altra per generare un profitto, continuando l'esempio precedente:

I risultati trimestrali della società XYZ non superano né sottoperformano le aspettative e il prezzo delle azioni rimane stabile a $50. In questo caso, entrambe le opzioni call e put diventano fuori dal denaro e il trader non può esercitarle per generare un profitto. Inoltre, il trader perde l'importo investito nelle opzioni call e put.

In questo caso, il trader potrebbe perdere l'importo investito nelle opzioni call e put. 

Per ridurre il rischio, alcuni trader utilizzano tecniche come il "rolling" delle opzioni, che consiste nell'estendere la scadenza delle opzioni o nel modificare il prezzo di esercizio per adattarsi alle condizioni del mercato. 

Strangle

I trader più evoluti possono infine utilizzare una strategia di trading nota come "strangle" può essere utilizzata per trarre profitto dall'aumento della volatilità durante il periodo degli earnings. Una strangle consiste nell'acquisto sia di un'opzione "call" che di un'opzione "put" sullo stesso titolo azionario, ma con prezzi di esercizio differenti. In questo modo, il trader è in grado di trarre profitto sia dalla crescita del prezzo delle azioni che dalla loro diminuzione, anche se in misura minore rispetto al straddle.

Per esempio, un trader potrebbe acquistare un'opzione call con un prezzo di esercizio di $55 e un'opzione put con un prezzo di esercizio di $45 su un titolo azionario con un prezzo attuale di $50. Se il prezzo delle azioni aumenta a $60 durante il periodo degli earnings, l'opzione call diventa in-the-money e il trader può esercitarla per acquistare le azioni a $55 e rivenderle a $60, realizzando un profitto. Se invece il prezzo delle azioni scende a $40, l'opzione put diventa in-the-money e il trader può esercitarla per vendere le azioni a $45, evitando una perdita maggiore.

Pur non essendo direzionale, anche la strategia Straddle presenta dei rischi.
Continuando l'esempio precedente, un esempio di come la strategia di straddle possa non funzionare durante il periodo degli earnings potrebbe essere il seguente:

Supponiamo che un trader voglia investire in azioni di una società XYZ che sta per rilasciare i suoi risultati trimestrali. Il trader decide di utilizzare la strategia di straddle e acquista contemporaneamente un'opzione call con un prezzo di esercizio di $50 e un'opzione put con lo stesso prezzo di esercizio e scadenza. I risultati trimestrali della società XYZ non superano né sottoperformano le aspettative e il prezzo delle azioni rimane stabile a $50. In questo caso, entrambe le opzioni call e put diventano fuori dal denaro e il trader non può esercitarle per generare un profitto. Inoltre, il trader perde l'importo investito nelle opzioni call e put.

Questo esempio mostra come la strategia di straddle possa essere rischiosa, soprattutto se non si verificano gli attesi movimenti significativi del prezzo delle azioni. 

martedì 24 gennaio 2023

33. Dividendi Aristocratici nel Mondo

Gli ETF (Exchange Traded Fund) sono un'opzione sempre più popolare per gli investitori che cercano di diversificare il loro portafoglio e ottenere un rendimento passivo. Uno dei tipi di ETF più interessanti sono i cosiddetti "Dividend Aristocrats", ovvero gli ETF che seguono aziende che hanno una storia di pagamento di dividendi consistenti e crescenti.

Un esempio di questo è il SPDR S&P Global Dividend Aristocrats ETF, che mira a replicare l'indice S&P Global Dividend Aristocrats. Questo indice seleziona le aziende che hanno aumentato i loro dividendi per almeno cinque anni consecutivi e che rappresentano una ampia varietà di settori industriali, tra cui consumer staples, healthcare, industrials, e consumer cyclicals.

Uno dei principali vantaggi degli ETF Dividend Aristocrats Global SPDR è la diversificazione. Essi includono azioni di aziende di tutto il mondo, il che significa che gli investitori non devono preoccuparsi di mettere tutte le loro uova in un solo paniere. Inoltre, la selezione delle azioni all'interno dell'ETF è effettuata da esperti, il che significa che gli investitori possono beneficiare dell'esperienza e della conoscenza degli esperti del settore.

Un altro vantaggio degli ETF come il SPDR S&P Global Dividend Aristocrats ETF è che essi offrono un reddito passivo. Le aziende incluse nell'ETF distribuiscono regolarmente dividendi agli azionisti, il che significa che gli investitori possono aspettarsi un flusso costante di entrate. Questo può essere particolarmente utile per gli investitori che cercano un reddito supplementare o che desiderano utilizzare i dividendi per investire in ulteriori opportunità di investimento. Un ETF come il SPDR S&P Global Dividend Aristocrats, che seleziona solo le aziende con un record storico di aumenti dei dividendi, può offrire agli investitori una maggiore stabilità e prevedibilità nel rendimento dei dividendi rispetto all'acquisto di singole azioni.

Il SPDR S&P Global Dividend Aristocrats è stato lanciato nel 2011 e da allora ha fornito un rendimento annualizzato del 5,31%. L'ETF investe in aziende di tutto il mondo che hanno aumentato i loro dividendi per almeno sette anni consecutivi. Ciò significa che gli investitori possono beneficiare della crescita dei dividendi delle aziende a lungo termine, anziché dover preoccuparsi della volatilità a breve termine del mercato.

Inoltre, l'ETF investe in aziende di diversi settori e paesi, offrendo agli investitori una diversificazione globale del loro portafoglio. Ciò significa che se un settore o un paese specifico sta attraversando difficoltà economiche, gli investitori possono comunque beneficiare dei rendimenti dei dividendi di altre aziende.

L'ETF è anche un'opzione conveniente per gli investitori che non hanno il tempo o le risorse per selezionare singole azioni per il loro portafoglio. Invece di dover monitorare e selezionare singole azioni, gli investitori possono semplicemente acquistare una quota dell'ETF e godere dei rendimenti dell'intero portafoglio di azioni selezionate.

Un altro vantaggio dell'utilizzo di un ETF come il SPDR S&P Global Dividend Aristocrats è la diversificazione del portafoglio. L'ETF include azioni di società di tutto il mondo, il che significa che gli investitori hanno accesso a una vasta gamma di settori e mercati. Ciò riduce il rischio legato all'investimento in un'unica azione o in un singolo mercato.

Inoltre, l'ETF SPDR S&P Global Dividend Aristocrats è composto da società che hanno un solido track record di pagamento dei dividendi. Queste società sono state selezionate perché hanno aumentato i loro dividendi per almeno cinque anni consecutivi, il che dimostra la loro stabilità e la loro capacità di generare reddito per gli azionisti.

Gli investitori interessati ad utilizzare l'ETF SPDR S&P Global Dividend Aristocrats per catturare i dividendi possono farlo acquistando quote dell'ETF sul mercato azionario. Come con qualsiasi investimento, è importante essere consapevoli dei rischi e valutare se l'ETF è adatto alle proprie esigenze e obiettivi di investimento.

Nonostante i vantaggi dell'utilizzo di un ETF come il SPDR S&P Global Dividend Aristocrats, ci sono alcuni svantaggi da considerare. Uno di questi è il costo di gestione, che può ridurre il rendimento complessivo dell'investimento. Inoltre, gli ETF possono essere soggetti a volatilità, il che significa che il valore delle quote può cambiare rapidamente e gli investitori possono subire perdite significative.

lunedì 23 gennaio 2023

26. Rainy Day funds

Il presente blog si concentra sulle tematiche degli investimenti in opzioni e dividendi, con l'obiettivo di aiutare i lettori a costruire un cash-flow positivo per raggiungere l'indipendenza finanziaria. Il concetto alla base del blog è che un vero investimento non può essere raggiunto senza prima aver costruito una stabilità finanziaria attraverso un flusso di cassa positivo che possa sostenere gli investitori anche durante i momenti di difficoltà.

Per raggiungere questo obiettivo, il blog offre consigli e strategie per investire in opzioni e dividendi in modo efficace, utilizzando tecniche come l'accantonamento di una parte del proprio reddito per costruire una riserva di liquidità e l'utilizzo di strategie di diversificazione degli investimenti. Inoltre, il blog esplora la relazione tra il cash-flow positivo e la pratica FIRE (Financial Independence, Retire Early), evidenziando come la costruzione di un flusso di cassa positivo sia un passo fondamentale per raggiungere l'indipendenza finanziaria.

Il passaggio dalla concezione statica di risparmio (accantonamento di una somma di denaro) a quella dinamica di sviluppo di un cash-flow positivo comporta un cambiamento sostanziale nell'approccio all'investimento e alla gestione del denaro.

In primo luogo, una concezione dinamica di cash-flow positivo si pone in continuità con la strategia FIRE, poiché consente di mettere il denaro "a lavoro" sin dall'inizio, destinando la totalità della capacità di risparmio alla raccolta di capitale necessario per raggiungere l'indipendenza finanziaria.

In secondo luogo, un cash-flow positivo consente di generare entrate da fonti come premi, cedole e dividendi, che possono essere utilizzate per finanziare la vita quotidiana e aumentare il capitale disponibile per ulteriori investimenti. In questo modo, il cash-flow positivo diventa un'importante fonte di reddito passivo, consentendo di vivere di rendita invece di dipendere dalle entrate lavorative.

Ancora, in aggiunta alla maggiore stabilità finanziaria e alla possibilità di generare reddito passivo, adottare una concezione dinamica di cash-flow positivo consente anche di beneficiare dell'effetto dell'interesse composto sull'investimento. L'interesse composto è il processo in cui gli interessi generati da un investimento vengono reinvestiti, generando ulteriori interessi che si accumulano nel tempo. Questo effetto consente di generare un rendimento crescente dell'investimento, senza dover adeguare il proprio denaro all'inflazione. In questo modo, è possibile generare un rendimento doppiamente maggiore rispetto a quello ottenibile con un approccio statico di risparmio.

In generale, l'adozione di una concezione dinamica di cash-flow positivo consente di creare una maggiore stabilità finanziaria e di raggiungere i propri obiettivi di investimento in modo più efficiente e veloce rispetto all'approccio statico.

Per dare un esempio concreto, immaginiamo di trovarsi nella situazione di avere 100.000 euro cash e dover decidere se come rainy day fund (e dunque accantonarli) oppure se investirli per ottenere un flusso di cassa positivo. Se decidiamo di tenere questi soldi accantonati in un conto corrente, potremmo guadagnare un interesse che al più sarà modesto, ma certamente non saremmo in grado di far crescere significativamente il nostro denaro.

Invece, se decidiamo di investirli in dividend aristocrats, potremmo generare entrate regolari dalle azioni che abbiamo acquistato. Ad esempio, se compriamo azioni di società che hanno un storico di aumento costante dei dividendi e attualmente pagano un dividendo annuale del 3%, potremmo guadagnare 3.000 euro all'anno solo da questa fonte. Inoltre, se scegliamo di investire in opzioni, potremmo generare ulteriori entrate dalle opzioni stesse.

Se proiettiamo questi investimenti a 30 anni, pur accontentandoci di un modesto rendimento del 3% potremmo generare circa 90.000 euro in più rispetto a quelli che avremmo ottenuto tenendo i soldi accantonati in un conto corrente. Inoltre, avremmo la possibilità di godere dell'effetto dell'interesse composto per l'apprezzamento della somma conferita in conto capitale dell'investimento, generando un ulteriore "rendimento" crescente nel tempo.

È importante notare che questi sono solo esempi e i risultati effettivi possono variare a seconda delle scelte di investimento effettuate e delle condizioni di mercato. Tuttavia, questo esempio dimostra come gli investimenti in opzioni e dividendi possono essere un modo efficace per generare un flusso di cassa positivo e raggiungere l'indipendenza finanziaria nel lungo periodo.

sabato 21 gennaio 2023

38. Le greche 101 - Parte 1

Non è possibile lavorare con le opzioni senza prima comprendere cosa sono e come funzionano le greche.

Le greche sono un insieme di misure utilizzate per valutare il rischio di un'opzione. Tra le opzioni greche più comuni troviamo delta, gamma, vega e theta. Delta misura la sensibilità del prezzo dell'opzione rispetto ai cambiamenti del prezzo del sottostante, gamma misura la sensibilità del delta rispetto ai cambiamenti del prezzo del sottostante, vega misura la sensibilità del prezzo dell'opzione rispetto ai cambiamenti della volatilità del sottostante e theta misura la sensibilità del prezzo dell'opzione rispetto al tempo che manca alla scadenza. Comprendere e utilizzare correttamente le opzioni greche può aiutare a gestire il rischio e a ottenere un maggiore rendimento dalle opzioni.

Delta

La greca delta è una misura utilizzata per valutare il rischio di un'opzione. Essa misura la sensibilità del prezzo dell'opzione rispetto ai cambiamenti del prezzo del sottostante. Se il delta di un'opzione è 0,5, significa che per ogni dollaro di aumento del prezzo del sottostante, il prezzo dell'opzione aumenterà di 50 centesimi. Delta può anche essere utilizzato per determinare la probabilità che un'opzione finisca in the money alla scadenza. In generale, quanto più vicino è delta a 1 o -1, maggiore è la probabilità che l'opzione finisca in the money. In questo senso la delta può essere uno strumento molto utile per la gestione del rischio delle opzioni.

Delta può assumere valori positivi o negativi a seconda del tipo di opzione.

  • Un'opzione call avrà sempre un delta positivo (range 0 - 1), il che significa che se il prezzo del sottostante aumenta, anche il prezzo dell'opzione call aumenterà e se il prezzo del sottostante diminuisce, anche il prezzo dell'opzione call diminuirà.
  • Un'opzione put avrà sempre un delta negativo (range 0 - 1), il che significa che se il prezzo del sottostante aumenta, il prezzo dell'opzione put diminuirà e se il prezzo del sottostante diminuisce, il prezzo dell'opzione put aumenterà.

Si capisce quindi che la delta può assumere valori compresi tra -1 e 1. Delta pari a 1 o -1 significa che l'opzione è perfettamente sensibile al prezzo del sottostante, mentre delta pari a 0 significa che l'opzione non è sensibile al prezzo del sottostante.

Gamma

La greca gamma è una misura utilizzata per valutare il rischio di un'opzione. Essa misura la sensibilità del delta dell'opzione rispetto ai cambiamenti del prezzo del sottostante. Gamma indica quanto cambierà la delta dell'opzione per un cambiamento specifico del prezzo del sottostante. Una gamma positiva indica che il delta dell'opzione aumenterà se il prezzo del sottostante aumenta e diminuirà se il prezzo del sottostante diminuisce. Gamma può essere utilizzata per determinare il rischio di un'opzione e per aiutare a gestire il rischio del portafoglio opzioni. Una gamma maggiore significa un rischio maggiore, quindi è importante tenere conto della gamma quando si utilizzano le opzioni nella gestione del rischio.

In generale, la gamma di un'opzione call è positiva mentre quella di un'opzione put è negativa. Gamma può assumere valori compresi tra 0 e 1. Gamma pari a 0 significa che l'opzione non è sensibile al cambiamento del prezzo del sottostante, mentre gamma pari a 1 significa che l'opzione è perfettamente sensibile al cambiamento del prezzo del sottostante. Raramente gamma può anche assumere valori maggiori di 1, soprattutto per opzioni con scadenza breve e con prezzo del sottostante molto volatile. Come regola generale, le opzioni con strike price più lontano dal prezzo corrente del sottostante, con scadenza più lunga e con sottostante meno volatile, hanno una gamma più bassa.

le opzioni put hanno una gamma negativa, perché la loro delta diminuisce quando il prezzo del sottostante aumenta e aumenta quando il prezzo del sottostante diminuisce.

Per fare un esempio, consideriamo un'opzione put sull'azione XYZ con strike price di $50 e scadenza tra 3 mesi. Il prezzo corrente dell'azione XYZ è di $55. La gamma di questa opzione put è negativa, ad esempio -0.05. Ciò significa che se il prezzo dell'azione XYZ aumenta di $1, il delta dell'opzione put diminuirà di 0.05, cioè se prima aveva un delta di -0.3, dopo l'aumento del prezzo del sottostante diventa -0.25. Il contrario accade se il prezzo del sottostante diminuisce.

In generale, una gamma negativa indica che il valore delta dell'opzione diminuirà con l'aumento del prezzo del sottostante e aumenterà con la diminuzione del prezzo del sottostante. Ciò può essere utile per le strategie di copertura del rischio, dove una gamma negativa può aiutare a compensare l'aumento del rischio del portafoglio.

Vega

La greca vega è una misura utilizzata per valutare il rischio di un'opzione. Essa misura la sensibilità del prezzo dell'opzione rispetto ai cambiamenti della volatilità del sottostante. Vega è espressa in termini di quanto il prezzo dell'opzione cambierà per un aumento dell'1% della volatilità del sottostante.

Un'opzione con una vega alta è più sensibile alla volatilità del sottostante rispetto ad un'opzione con una vega bassa. Vega può essere utilizzata per determinare il rischio di un'opzione e per aiutare a gestire il rischio del portafoglio opzioni.

Per esempio, se un'opzione ha una vega di 0.2, significa che se la volatilità del sottostante aumenta dell'1%, il prezzo dell'opzione aumenterà di 0.2.

Per fare un esempio pratico, consideriamo un'opzione call sull'indice S&P500 con scadenza tra 6 mesi. La volatilità implicita del mercato è del 15%. La vega di questa opzione call è di 0.25. Ciò significa che se la volatilità implicita del mercato aumenta dell'1% (da 15% a 16%), il prezzo dell'opzione call aumenterà di 0.25.

Vega è molto utile per capire l'impatto della volatilità sul prezzo delle opzioni e per adattare la propria strategia di trading in base all'evoluzione della volatilità.

In generale possiamo dire che un'opzione con una scadenza più lunga, un strike price più lontano dal prezzo corrente del sottostante e con sottostante meno volatile, avrà una vega più bassa rispetto ad un'opzione con una scadenza più breve, un strike price più vicino al prezzo corrente del sottostante e con sottostante più volatile.

Theta

La greca theta è una misura utilizzata per valutare il rischio di un'opzione. Essa misura la sensibilità del prezzo dell'opzione rispetto al tempo che manca alla scadenza. Theta indica quanto il prezzo dell'opzione cambierà per un giorno in meno alla scadenza.
Theta può essere utilizzata per determinare il rischio di un'opzione e per aiutare a gestire il rischio del portafoglio opzioni. In generale, quanto più vicina è la scadenza, tanto più alto è il valore di Theta.

Per esempio, se un'opzione ha una theta di -0.2, significa che se tutto il resto rimane costante, il prezzo dell'opzione diminuirà di 0.2 se passa un giorno in meno alla scadenza.

È facile capire quindi che Theta è molto utile per capire l'impatto del tempo sull'opzione e per adattare la propria strategia di trading in base alla scadenza dell'opzione, infatti se una strategia di trading prevede di mantenere l'opzione per un lungo periodo, è importante tenere conto dell'effetto del tempo, ovvero della theta, per evitare che il prezzo dell'opzione scenda troppo in prossimità della scadenza.

La greca theta si muove nel tempo in modo inverso alla scadenza dell'opzione. Ciò significa che quanto più si avvicina la scadenza dell'opzione, tanto più alto sarà il valore di theta.
In generale, per le opzioni in the money, ovvero quelle che hanno un valore intrinseco, la theta aumenterà man mano che si avvicina la scadenza perché il valore intrinseco dell'opzione diminuisce man mano che si avvicina la scadenza. Per le opzioni out of the money, ovvero quelle che non hanno valore intrinseco, la theta rimarrà costante o diminuirà leggermente man mano che si avvicina la scadenza.

Per fare un esempio pratico, consideriamo un'opzione call sull'azione XYZ con strike price di $50 e scadenza tra 3 mesi. Il prezzo corrente dell'azione XYZ è di $55. La theta di questa opzione call è -0.2. Ciò significa che se tutto il resto rimane costante, il prezzo dell'opzione call diminuirà di 0.2 se passa un giorno in meno alla scadenza. Se la scadenza dell'opzione fosse stata di 6 mesi, la theta sarebbe stata inferiore, perché l'effetto del tempo sull'opzione sarebbe stato minore.

In generale, il valore di theta dipende dal tipo di opzione, dalla scadenza e dal prezzo del sottostante.

Vendere Theta

Importante per noi è la strategia di "vendere theta", anche conosciuta come "vendere tempo". Questa strategia implica la vendita di opzioni con scadenza imminente per trarre profitto dall'effetto del tempo sull'opzione.
Se, come per ogni cosa, il momento migliore per vendere theta dipende dalle condizioni del mercato e dalle aspettative sull'evoluzione del prezzo del sottostante, in generale possiamo dire che vendere theta è più proficuo quando le condizioni del mercato sono stabili e non ci si aspetta grandi variazioni nel prezzo del sottostante. In questo caso, il valore dell'opzione diminuirà principalmente a causa dell'effetto del tempo, consentendo di trarre profitto dalla vendita dell'opzione.
Generalmente, più si avvicina la scadenza dell'opzione, più alto sarà il valore di theta, quindi più proficuo sarà vendere theta.
Tuttavia, è importante tenere presente che vendere theta comporta anche un rischio, ovvero che il prezzo del sottostante si muova in modo inaspettato e l'opzione acquistata diventi in the money, causando una perdita.

Le strategie di vendita Theta sfruttano il fenomeno del time decay.
Il fattore time decay, noto anche come effetto del tempo, è la diminuzione del valore di un'opzione man mano che si avvicina la scadenza. Ciò accade perché l'opzione ha un valore intrinseco (valore "in the money") e un valore temporale (valore "out of the money"). Il valore intrinseco è legato al prezzo del sottostante e al prezzo strike dell'opzione, mentre il valore temporale dipende dalla volatilità e dal tempo che manca alla scadenza.

Il fattore time decay è causato dalla perdita del valore temporale dell'opzione man mano che si avvicina la scadenza. Più si avvicina la scadenza, meno tempo c'è perché il prezzo del sottostante si muova in modo favorevole all'opzione, il che fa diminuire il valore temporale dell'opzione.

Per esempio, se un'opzione call con strike price di $50 ha una scadenza tra 3 mesi e il prezzo corrente del sottostante è di $55, l'opzione ha un valore intrinseco di $5 (poiché l'opzione è in the money) e un valore temporale legato alla volatilità e al tempo che manca alla scadenza.
Man mano che si avvicina la scadenza, il valore temporale dell'opzione diminuirà, poiché c'è meno tempo perché il prezzo del sottostante si muova in modo favorevole all'opzione.
Alla scadenza, l'opzione avrà solo il valore intrinseco, ovvero quello legato al prezzo del sottostante e al prezzo strike dell'opzione.

In generale, il time decay è un fattore importante da considerare quando si utilizzano le opzioni nella gestione del rischio, sia per la vendita che per l'acquisto di opzioni. È importante tenere conto del tempo che manca alla scadenza per valutare il rischio e adattare la propria strategia di trading in base alle condizioni del mercato e alle proprie aspettative.

giovedì 19 gennaio 2023

39. Diversificazione

 La diversificazione del portafoglio è una delle regole d'oro della gestione del rischio. La diversificazione consente di distribuire il rischio su una varietà di attività, in modo da ridurre l'esposizione al rischio di un singolo titolo o settore andando a ridurre (se non ad eliminare del tutto) il rischio legato alla concentrazione.

Rischio di Concentrazione

Il rischio di concentrazione è un rischio finanziario che si verifica quando una parte significativa del portafoglio è investita in un singolo titolo o in un singolo settore. Questo significa che il portafoglio è troppo dipendente da una sola attività o settore, esponendo l'investitore a un elevato rischio di perdite se l'attività o il settore dovesse subire una flessione. La concentrazione può essere su un singolo titolo o su un settore (o per area geografica o, addirittura, su una intera asset class).

Un esempio di rischio di concentrazione per un portafoglio concentrato su un singolo titolo potrebbe essere un investitore che ha acquistato una grande quantità di azioni di un'unica società, ad esempio la società XYZ. Se la società XYZ dovesse subire una flessione, ad esempio a causa di problemi finanziari o di cambiamenti nel mercato, l'investitore subirebbe una perdita significativa poiché gran parte del proprio portafoglio è concentrato in un'unica attività.

Un esempio di rischio di concentrazione per un portafoglio concentrato su un singolo settore potrebbe essere un investitore che ha investito solo in società tecnologiche. Se il settore tecnologico dovesse subire una flessione, ad esempio a causa di cambiamenti nella domanda dei consumatori o di cambiamenti normativi, l'investitore subirebbe una perdita significativa poiché gran parte del proprio portafoglio è concentrato in un solo settore.

In entrambi i casi, la diversificazione del portafoglio può aiutare a ridurre il rischio di concentrazione, poiché distribuisce il rischio su una varietà di attività e settori, per esempio un investitore potrebbe (o dovrebbe?) considerare di investire in un mix di azioni di diverse società, in obbligazioni, in fondi immobiliari e in materie prime, in modo da diversificare il proprio portafoglio e ridurre l'esposizione al rischio di concentrazione. Inoltre, è importante considerare anche la diversificazione geografica del portafoglio, ovvero investire in società e settori di diverse aree geografiche, in modo da ridurre l'esposizione al rischio legato ad una specifica area geografica; come linea guida possiamo prendere il non investire più del 5% del proprio patrimonio in un singolo titolo o settore. Comunque, in ogni caso, rimane importante monitorare costantemente il proprio portafoglio e modificarlo se necessario per adattarsi alle condizioni del mercato.

Rischio di Sovra-diversificazione

All'opposto della concentrazione, troviamo la sovradiversificazione. La sovradiversificazione è un rischio che si verifica quando un portafoglio è troppo diversificato, ovvero quando contiene troppe attività e settori diversi. Ciò può portare a una diluizione del rendimento, poiché ogni singola attività contribuirà solo in modo marginale al rendimento complessivo del portafoglio.

Un esempio di sovradiversificazione potrebbe essere un investitore che ha acquistato azioni di centinaia di società diverse, inclusi titoli di piccole capitalizzazioni e titoli di società in difficoltà. In questo caso, l'investitore potrebbe trovarsi con un portafoglio troppo diversificato, in cui ogni singola attività contribuisce solo in modo marginale al rendimento complessivo.

Ci sono diverse difficoltà legate alla sovradiversificazione:

  • Diluizione del rendimento: La sovradiversificazione può portare a una diluizione del rendimento poiché ogni singola attività contribuirà solo in modo marginale al rendimento complessivo del portafoglio.
  • Maggiore complessità: Un portafoglio troppo diversificato può essere difficile da gestire e monitorare. Ci saranno più attività da tenere sotto controllo e una maggiore quantità di informazioni da gestire.
  • Costi maggiori: La sovradiversificazione può portare a costi maggiori, poiché ci saranno più attività da acquistare e mantenere.
  • Difficoltà nella selezione degli investimenti: La sovradiversificazione può rendere più difficile la selezione degli investimenti, poiché ci saranno più opzioni da valutare.

Per evitare la sovradiversificazione è importante valutare sempre il proprio profilo di rischio e le proprie aspettative di rendimento, e non investire più del necessario in un singolo titolo o settore. Inoltre, è importante monitorare costantemente il proprio portafoglio e modificarlo se necessario per adattarsi alle condizioni del mercato e selezionare gli investimenti in modo meticoloso, concentrandosi su pochi titoli o settori ben selezionati piuttosto che acquistare un gran numero di attività a caso.

Corretta Diversificazione

In generale, quindi, una corretta diversificazione del portafoglio è importante per ridurre il rischio, ma troppa diversificazione può portare ad una diluizione del rendimento ed un aumento dei costi e delle difficoltà di gestione e quindi può essere controproducente.

Per diversificare correttamente il proprio portafoglio, è importante considerare una combinazione di diversi fattori, tra cui il numero di titoli, i settori e i tipi di attività. In generale, più titoli si hanno nel proprio portafoglio, maggiore è la diversificazione e minore è il rischio tuttavia, pur non esistendo un numero esatto che sia considerato "ottimale" per tutti i portafogli, alcuni esperti consigliano di avere almeno 15-20 titoli diversi nel portafoglio per una buona diversificazione. Per quanto riguarda i settori, invece, per una diversificazione difensiva si consiglia di investire in settori stabili come i beni di consumo di base, l'energia, i servizi pubblici e i beni immobili.

Come si misura la diversificazione 

Un primo indicatore che possiamo utilizzare per misurare la corretta diversificazione del proprio portafoglio è il beta del portafoglio.

In realtà il beta può essere utilizzato come una misura della diversificazione solo in un certo senso e solo fino ad un certo punto. Il beta di un portafoglio, infatti, misura la volatilità del portafoglio rispetto al mercato, quindi più il beta di un portafoglio è basso, più il portafoglio è diversificato, poiché questo significa che la volatilità del portafoglio è minore rispetto al mercato. La sua utilità principale, e la motivazione per cui lo menziono è che è di più facile ottenimento rispetto ad altre misurazioni più precise. Infatti il beta non tiene conto della diversità delle attività all'interno del portafoglio, quindi un portafoglio con un beta basso può ancora essere concentrato in pochi titoli o settori ed infatti è correntemente utilizzato per misurare la volatilità del portafoglio rispetto al mercato. Il beta di un portafoglio è calcolato come la media ponderata dei beta delle singole attività che compongono il portafoglio. Un beta di 1 indica che il portafoglio ha la stessa volatilità del mercato. Un beta maggiore di 1 indica che il portafoglio è più volatile del mercato, mentre un beta inferiore a 1 indica che il portafoglio è meno volatile del mercato. Il beta di un portafoglio può essere utilizzato per valutare il rischio del portafoglio e per confrontare la sua volatilità rispetto al mercato. In generale, un beta più alto indica un rischio maggiore, mentre un beta più basso indica un rischio minore.

Per ottenere un beta più basso del proprio portafoglio si può investire in titoli con un beta inferiore a 1, come le obbligazioni, o in settori stabili come i beni di consumo di base, l'energia, i servizi pubblici e i beni immobili.

Il coefficiente di correlazione interno al portafoglio è invece più complesso da calcolare.

Il coefficiente di correlazione, infatti, è un indicatore statistico che misura la relazione lineare tra due variabili. In generale, si utilizza per misurare la relazione tra due serie di dati, nel nostro caso dovrebbe essere utilizzato per confrontare i rendimenti storici delle diverse attività che compongono il nostro portafoglio.

Il coefficiente di correlazione per un portafoglio azionario può essere calcolato utilizzando la matrice di correlazione. Ecco i passaggi per calcolarlo:

  1. Recuperare i rendimenti storici per ogni titolo nel portafoglio.
  2. Calcolare il rendimento medio per ogni titolo.
  3. Calcolare la deviazione standard per ogni titolo.
  4. Calcolare la correlazione tra ogni coppia di titoli utilizzando la formula:
  5. (covarianza tra i rendimenti dei titoli i e j) / (deviazione standard del rendimento del titolo i * deviazione standard del rendimento del titolo j)
  6. Creare una matrice di correlazione in cui i valori sulla diagonale principale sono 1 e i valori fuori dalla diagonale principale sono le correlazioni calcolate tra ogni coppia di titoli.
La matrice di correlazione così creata fornirà una visione generale della correlazione tra i titoli nel portafoglio e può essere utilizzata per valutare il rischio del portafoglio e per decidere quali titoli includere o escludere dal portafoglio.

Appare subito evidente la differente complessità di una simile operazione

Il coefficiente di correlazione può essere utilizzato per valutare la diversità delle attività all'interno del portafoglio: un valore vicino a 0 indica che le attività non sono correlate tra loro e quindi il portafoglio è ben diversificato. Invece un valore vicino a 1 o -1 indica che le attività sono altamente correlate e quindi il portafoglio è poco diversificato.






martedì 17 gennaio 2023

32. DRIP - 101

I DRIP (Dividend Reinvestment Plan) sono programmi che consentono agli azionisti di reinvestire i dividendi ricevuti in nuove azioni della società, anziché riceverli in contanti. Questi programmi possono aiutare gli investitori a costruire posizioni azionarie più grandi nel corso del tempo, poiché i dividendi vengono utilizzati per acquistare ulteriori azioni anziché essere spesi.

Ci sono alcuni vantaggi nell'utilizzare i DRIP. In primo luogo, essi possono aiutare gli investitori a ridurre i costi di transazione, poiché i dividendi vengono automaticamente reinvestiti invece di essere trasferiti su un conto corrente e quindi utilizzati per acquistare ulteriori azioni. In secondo luogo, essi possono aiutare gli investitori a costruire posizioni azionarie più grandi nel corso del tempo, poiché i dividendi vengono utilizzati per acquistare ulteriori azioni anziché essere spesi.

Un esempio di rendimento DRIP per l'azienda Coca-Cola è stato visto dal 1980 ad oggi. Se un investitore avesse acquistato azioni di Coca-Cola nel 1980 e avesse utilizzato il DRIP per reinvestire i dividendi, il loro rendimento sarebbe stato significativamente superiore rispetto a chi avesse semplicemente acquistato azioni senza reinvestire i dividendi.

Nel 1980, il prezzo delle azioni di Coca-Cola era di circa $1,50, e l'azienda staccava un dividendo annuale del 2,5%. Nel corso dei decenni successivi, il prezzo delle azioni di Coca-Cola è aumentato e così anche il dividendo annuale. Ad esempio, nel 2020 il prezzo delle azioni era di circa $50 e il dividendo annuale era del 3,4%.

Se un investitore avesse acquistato 1.000 azioni di Coca-Cola nel 1980 e avesse utilizzato il DRIP per reinvestire i dividendi, nel 2020 avrebbe posseduto più di 17.000 azioni (per un controvalore di circa 850.000 $) e avrebbe ricevuto quasi 29.000 $ di dividendi all'anno. Di converso se lo stesso investitore non avesse optato per il DRIP, avrebbe continuato ad avere le stesse 1.000 azioni, e incassato 34 $ all'anno. Una bella differenza.

È  importante notare che i DRIP non sono senza rischi.

Gli svantaggi dei DRIP (Dividend Reinvestment Plans) comprendono principalmente i costi e la complessità associati all'utilizzo di questa strategia.

  1. In primo luogo, i costi associati ai DRIP possono essere significativi, poiché molte società addebiteranno una commissione per ogni azione acquistata attraverso il piano. Inoltre, i DRIP possono essere complessi da gestire a causa delle numerose transazioni che devono essere effettuate per reinvestire i dividendi.
  2. In secondo luogo, i DRIP possono limitare la flessibilità degli investitori, poiché i dividendi vengono automaticamente reinvestiti invece di essere incassati. Ciò può rendere difficile per gli investitori utilizzare i dividendi per scopi specifici, come pagare le spese quotidiane o investire in altre opportunità di investimento. Infatti, spesso i DRIP richiedono un impegno a lungo termine per acquistare azioni regolarmente, gli investitori potrebbero trovarsi bloccati in un'azienda che sta attraversando un periodo difficile anche se vorrebbero vendere le loro azioni. Inoltre, poiché gli investitori devono acquistare azioni regolarmente, possono trovarsi a investire in momenti in cui i prezzi delle azioni sono elevati, riducendo così il loro rendimento potenziale
  3. In terzo luogo, i DRIP possono aumentare il rischio di concentrazione di un investitore in un'unica società o settore, poiché i dividendi vengono reinvestiti automaticamente nello stesso titolo. Ciò può essere particolarmente rischioso in caso di eventi imprevisti come crisi aziendali o cambiamenti nel settore.

    Un esempio di questo è stato visto con la crisi del petrolio del 2014, molti investitori che avevano utilizzato i DRIP per investire in aziende petrolifere come BP (NYSE: BP) hanno visto i loro investimenti in DRIP drasticamente ridursi poiché i prezzi del petrolio sono scesi e le aziende hanno dovuto tagliare i dividendi. 

Per gestire questi rischi, gli investitori possono diversificare i loro investimenti in modo che non siano troppo esposti a una singola società o settore. Inoltre, è importante tenere d'occhio i trend del settore e le prospettive future delle società in cui si investe, in modo da poter prendere decisioni informate sui tagli dei dividendi o su eventuali altri cambiamenti nella politica dei dividendi.

In generale, i DRIP possono essere un'ottima strategia per gli investitori che cercano un reddito passivo e un rendimento superiore rispetto al mercato. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei rischi e gestirli adeguatamente per evitare perdite significative. In sintesi, i DRIP possono essere un'ottima strategia per gli investitori che cercano di catturare i dividendi e ottenere un rendimento superiore rispetto al mercato. 

34. Settori Industriali e Dividendi

Gli investimenti azionari possono essere una scelta intelligente per gli investitori che cercano una fonte di reddito passivo e un potenziale di crescita del capitale a lungo termine. Esistono diversi settori industriali in cui gli investitori possono scegliere di investire, ognuno con le proprie caratteristiche e potenziali rendimenti.

I miei settori preferiti

I settori consumer staples e healthcare, ad esempio, sono considerati più stabili e meno suscettibili alle fluttuazioni del mercato rispetto ai settori industriali e consumer ciclici. Le aziende in questi settori tendono ad avere flussi di cassa stabili e consistenti, il che li rende più attraenti per gli investitori che cercano una fonte di reddito passivo attraverso i dividendi.

Le aziende del settore consumer staples (beni di consumo essenziali), come le società di beni di consumo quotidiani, sono spesso considerate "difensive" perché i loro prodotti sono richiesti indipendentemente dalle condizioni economiche. Queste aziende tendono ad essere leader di mercato e hanno una forte posizione finanziaria, il che può portare a un tasso di crescita dei dividendi più elevato rispetto ad altri settori. Una delle caratteristiche principali delle azioni dei beni di consumo essenziali è che tendono ad essere meno colpite dalle flessioni economiche e tendono ad essere più stabili in termini di dividendi. 

Alcuni esempi di società dei beni di consumo essenziali che pagano dividendi includono Procter & Gamble, che produce una vasta gamma di prodotti per la casa e per l'igiene personale e ha un rendimento del dividendo intorno al 2,6%; Coca-Cola, che è uno dei principali produttori di bibite gassate e ha un rendimento del dividendo intorno al 3,2%; e Philip Morris International, che è uno dei principali produttori di sigarette e ha un rendimento del dividendo intorno al 7,2%. 

Il settore sanitario, d'altra parte, include aziende come quelle farmaceutiche, mediche e di assistenza sanitaria, che possono beneficiare dell'aumento della domanda per i loro prodotti e servizi a causa dell'invecchiamento della popolazione e dell'aumento dei costi sanitari. Anche in questo caso le aziende sono solitamente ben capitalizzate e con una posizione finanziaria solida, il che può portare a un tasso di crescita dei dividendi più elevato. Come per le aziende del settore Consumer Staples, una delle caratteristiche principali delle azioni delle aziende del settore HealthCare è di essere meno sensibili alle oscillazioni di prezzo e tendono ad essere più affidabili in termini di dividendi. 

Alcuni esempi di aziende sanitarie che pagano dividendi includono Johnson & Johnson, una società multinazionale con una vasta gamma di prodotti per la salute e il benessere, con un rendimento del dividendo intorno al 2,4%; AbbVie, una società farmaceutica con un rendimento del dividendo intorno al 4,8%; e UnitedHealth Group, una società di assistenza sanitaria con un rendimento del dividendo intorno al 1,1%. 

I dividendi sono un modo per le società di distribuire una parte dei loro profitti agli azionisti e le società dei beni di consumo essenziali e legate al settore sanitario sono note per avere alcuni dei dividendi più affidabili. Le società di questi settori sono quindi molto popolari tra gli investitori alla ricerca di un flusso costante di reddito e di un investimento a basso rischio.

Altri Settori

Le utility sono una categoria di azioni che si riferiscono alle società che forniscono servizi essenziali come l'energia elettrica, il gas, l'acqua e i servizi di telecomunicazione. Una delle caratteristiche principali delle azioni delle utility è che tendono ad essere stabili e prevedibili, con entrate e profitti costanti. Inoltre, le utility sono spesso caratterizzate da un alto rendimento dei dividendi, rendendole popolari tra gli investitori che cercano un flusso di reddito costante.

Il rendimento medio dei dividendi per le utility è intorno al 3%, ma ci sono alcune società che superano questa media.

Ad esempio, NextEra Energy, Inc. una delle più grandi società di energia elettrica e gas negli Stati Uniti, ha un rendimento del dividendo del 2.3%, Dominion Energy, Inc. una società di energia diversificata con attività in produzione di energia elettrica, distribuzione e trasporto di gas naturale, ha un rendimento del dividendo del 3,8% e AT&T Inc. una società di telecomunicazioni con un rendimento del dividendo del 6,4%.

In sintesi, le utility sono una categoria di azioni che forniscono servizi essenziali e sono caratterizzate da un'alta stabilità e prevedibilità. Inoltre, le utility sono spesso caratterizzate da un alto rendimento dei dividendi, rendendole popolari tra gli investitori che cercano un flusso di reddito costante. 

Le infrastrutture rappresentano una categoria di azioni che si riferiscono alle società che gestiscono e costruiscono infrastrutture come aeroporti, autostrade, ponti, porti, reti di telecomunicazioni e servizi di trasporto pubblico. Come le utility, le azioni delle infrastrutture tendono ad essere stabili e prevedibili, con entrate e profitti costanti. Inoltre, le infrastrutture sono spesso caratterizzate da un alto rendimento dei dividendi, rendendole popolari tra gli investitori che cercano un flusso di reddito costante.

Il rendimento medio dei dividendi per le infrastrutture è intorno al 3%, ma ci sono alcune società che superano questa media.

Ad esempio, Brookfield Infrastructure Partners L.P. una società di infrastrutture con attività in tutto il mondo, ha un rendimento del dividendo del 4,5%, Atlas Arteria una società che gestisce autostrade e ponti in Australia e Europa ha un rendimento del dividendo del 6,1% e Airports of the World, una società che gestisce aeroporti in tutto il mondo ha un rendimento del dividendo del 4,2%.

Tuttavia, è importante notare che le azioni delle infrastrutture possono essere più rischiose rispetto ad altre categorie di azioni poiché possono essere influenzate da fattori esterni come le condizioni meteorologiche, i cambiamenti politici e le decisioni governative. Inoltre, le società di infrastruttura possono essere soggette a maggiori costi e complessità nella gestione e nella manutenzione delle loro attività.

In sintesi, le infrastrutture rappresentano una categoria di azioni che comprende le società che gestiscono e costruiscono infrastrutture importanti. Come le utility, le azioni delle infrastrutture tendono ad essere stabili e prevedibili con un alto rendimento dei dividendi. 

lunedì 16 gennaio 2023

27. Il Flusso di Cassa Positivo è KING

L'indipendenza finanziaria è l'obiettivo che tutti noi desiderano raggiungere,  anche se spesso ci troviamo bloccati dalla mancanza di un flusso di cassa positivo. Infatti se immaginiamo il flusso di cassa positivo come la differenza tra le nostre entrate e le nostre uscite, ci rendiamo conto di come sia essenziale per costruire una stabilità finanziaria e rappresenti esso stesso il cuore dell'indipendenza finanziaria.

La generazione di un flusso di cassa positivo è un obiettivo importante per molti investitori, e combinare investimenti in Dividend Aristocrats con la vendita di opzioni può essere un modo efficace per raggiungere questo obiettivo. Anzi, possiamo dire che gli investimenti in opzioni e dividendi sono un ottimo modo per generare un flusso di cassa positivo. Le opzioni, infatti, ci consentono di guadagnare dalle azioni senza doverle acquistare fisicamente ed (in qualche misura) indipendentemente dall'andamento del prezzo delle azioni sul mercato incassando un premio dalla vendita di contratti, mentre i dividendi, invece, sono pagamenti periodici che le società fanno agli azionisti sulla base dei loro profitti. Imparando ad utilizzare entrambi (sia le opzioni e che i dividendi) possiamo generare entrate regolari che possono essere utilizzate per coprire le spese quotidiane e aumentare il capitale disponibile per ulteriori investimenti.

Per sfruttare al meglio gli investimenti in opzioni e dividendi, è importante costruire una strategia ben pianificata. Una delle cose più importanti da considerare è la diversificazione degli investimenti, in modo da ridurre il rischio di perdite significative in caso di problemi con una singola società o settore inoltre; non dobbiamo dimenticare infatti che la vendita di opzioni (siano esse call o put) significa che si vende un contratto ad un altro investitore, in cambio di un premio e se certamente si guadagna quel premio, ci si assume anche il rischio di dover acquistare o vendere l'azione sottostante a un prezzo sconveniente qualora l'opzione venga esercitata. Per meglio inquadrare la vendita di opzioni put come possibile fonte di reddito, è importante comprendere i rendimenti medi ottenibili da questa strategia. Secondo uno studio condotto su un periodo di tempo di 10 anni, la vendita di opzioni put ha generato un rendimento medio del 7,5% annuo. Tuttavia, è importante notare che questi rendimenti sono stati ottenuti con una combinazione di fattori favorevoli come un mercato in rialzo ed una volatilità bassa e come, di massima, il rendimento passato non possa mai essere preso. Di converso, investire in Azioni di società come i Dividend Aristocrats (che ricordiamolo sono società che hanno aumentato costantemente i loro dividendi per almeno 25 anni consecutivi) può essere una scelta redditizia per gli investitori che cercano un reddito passivo e una crescita del patrimonio nel lungo periodo. Uno studio sui rendimenti a dieci anni dei Dividend Aristocrats ha mostrato che queste azioni hanno generato un rendimento medio del 9,2% all'anno e comunque superiore del 3% rispetto al mercato in generale. Inoltre, le società che hanno aumentato costantemente i loro dividendi sono spesso considerate più stabili e meno rischiose rispetto alle società che non lo fanno. Certamente qualcosa di auspicabile.

Infine, è sempre importante tenere traccia del proprio flusso di cassa ed adeguare la strategia di investimento in base alle proprie esigenze e obiettivi finanziari.

In generale, gli investimenti in opzioni e dividendi sono un ottimo modo per generare un flusso di cassa positivo e raggiungere l'indipendenza finanziaria. Con una strategia ben pianificata e una attenzione costante alle proprie finanze, sarà possibile costruire una stabilità finanziaria e vivere di rendita invece di dipendere dalle entrate lavorative.





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