mercoledì 31 maggio 2023

53 - Covered Call e titoli a Dividendi: una strategia per aumentare i rendimenti

Se possiedi delle azioni che pagano dei dividendi e vuoi incrementare il tuo flusso di cassa, una strategia che puoi utilizzare è quella delle covered call. Si tratta di vendere delle opzioni call sulle azioni che hai in portafoglio, ricevendo un premio che si aggiunge ai dividendi. In questo modo, puoi ottenere un rendimento maggiore rispetto al solo possesso delle azioni, ma devi anche essere consapevole dei rischi e delle meccaniche di questa operazione.

Cos'è una covered call?

Una covered call è una strategia che consiste nel vendere una opzione call su un'azione che si possiede già. Un'opzione call è un contratto che dà il diritto (ma non l'obbligo) all'acquirente di comprare l'azione sottostante a un prezzo prestabilito (detto strike) entro una data di scadenza. Il venditore dell'opzione, invece, ha l'obbligo di consegnare l'azione se l'acquirente esercita il suo diritto. In cambio, il venditore riceve un premio, che è il prezzo dell'opzione.

La strategia della covered call si chiama così perché il venditore dell'opzione ha già le azioni in portafoglio, quindi è "coperto" nel caso in cui debba consegnarle. Se non avesse le azioni, si troverebbe in una situazione di rischio illimitato, perché dovrebbe comprare le azioni sul mercato a un prezzo potenzialmente molto più alto dello strike.

Perché vendere una covered call?

Il motivo principale per vendere una covered call è quello di aumentare il rendimento del proprio portafoglio. Infatti, il premio ricevuto dalla vendita dell'opzione si aggiunge al dividendo pagato dall'azione sottostante, generando un flusso di cassa extra. Inoltre, la vendita dell'opzione riduce il costo medio delle azioni possedute, aumentando il margine di profitto in caso di vendita.

Un altro motivo per vendere una covered call è quello di proteggere il proprio portafoglio da eventuali ribassi del mercato. Infatti, il premio ricevuto dalla vendita dell'opzione funge da cuscinetto contro le perdite potenziali derivanti da una diminuzione del prezzo dell'azione sottostante. In altre parole, la vendita dell'opzione abbassa il punto di pareggio del portafoglio.

Quali sono i rischi di una covered call?

La vendita di una covered call comporta anche dei rischi che devono essere valutati attentamente prima di applicare questa strategia. Il primo rischio è quello di limitare il potenziale di guadagno del portafoglio. Infatti, se il prezzo dell'azione sottostante sale sopra lo strike dell'opzione, il venditore sarà obbligato a consegnare le azioni all'acquirente, perdendo la possibilità di beneficiare dell'aumento del prezzo. In altre parole, la vendita dell'opzione impone un tetto al profitto del portafoglio.

Un altro rischio è quello di dover pagare delle commissioni per la vendita dell'opzione e per la consegna delle azioni. Queste commissioni possono erodere il premio ricevuto e ridurre il rendimento effettivo della strategia. Inoltre, la vendita dell'opzione può avere delle implicazioni fiscali, a seconda della legislazione vigente nel paese in cui si opera.

Come scegliere lo strike e la scadenza di una covered call?

Per applicare efficacemente la strategia della covered call, bisogna scegliere con cura lo strike e la scadenza dell'opzione da vendere. Questi due parametri influenzano infatti il premio ricevuto e il rischio assunto dal venditore.

In generale, uno strike più alto corrisponde a un premio più basso e a un maggior potenziale di guadagno dal rialzo del prezzo dell'azione sottostante. Al contrario, uno strike più basso corrisponde a un premio più alto e a un minor potenziale di guadagno dal rialzo del prezzo dell'azione sottostante.

Per quanto riguarda la scadenza, in generale una scadenza più lunga corrisponde a un premio più alto e a un maggior rischio di dover consegnare le azioni. Al contrario, una scadenza più breve corrisponde a un premio più basso e a un minor rischio di dover consegnare le azioni.

La scelta dello strike e della scadenza dipende quindi dalle aspettative e dalla tolleranza al rischio del venditore. Se si vuole ottenere un rendimento elevato e si è disposti a cedere le azioni in caso di forte rialzo del prezzo, si può optare per uno strike basso e una scadenza lunga. Se invece si vuole mantenere la possibilità di beneficiare del rialzo del prezzo e si è disposti a ricevere un rendimento inferiore, si può optare per uno strike alto e una scadenza breve.

Esempio pratico di covered call

Per illustrare meglio il funzionamento della strategia della covered call, facciamo un esempio pratico. 

Supponiamo che tu abbia in portafoglio 100 azioni Globalx Nasdaq100 Covered Call Ucits Etf (QYLD), un ETF che replica l'indice Nasdaq 100 e che applica la strategia della covered call sulle sue componenti. Questo ETF paga dei dividendi mensili con una cedola annua attorno al 10%. Al momento della scrittura (30 maggio 2023), l'ETF ha un prezzo di 14,944 euro per azione.

Supponiamo che tu voglia aumentare il tuo rendimento vendendo delle opzioni call sull'ETF con scadenza giugno 2023 e strike 15 euro. Il premio per queste opzioni è di 0,15 euro per azione. Vendendo quindi 1 contratto (che corrisponde a 100 azioni), riceverai 15 euro (0,15 x 100) come premio.

A questo punto ci sono tre possibili scenari alla scadenza dell'opzione:

  • Scenario 1: il prezzo dell'ETF rimane sotto lo strike (15 euro). In questo caso l'opzione scade senza valore e tu mantieni le tue 100 azioni QYLD e i relativi dividendi. Il tuo rendimento sarà dato dal premio ricevuto (15 euro) più i dividendi incassati (circa 12 euro) diviso per il costo delle azioni (1494 euro), ovvero circa l'1,8% in un mese.
  • Scenario 2: il prezzo dell'ETF sale sopra lo strike (15 euro). In questo caso l'acquirente dell'opzione eserciterà il suo diritto e tu dovrai consegnargli le tue 100 azioni QYLD al prezzo di 15 euro per azione. Il tuo rendimento sarà dato dalla differenza tra lo strike e il costo delle azioni (15 - 14,944 = 0,056 euro per azione) più il premio ricevuto (0,15 euro per azione) più i dividendi incassati (circa 0,12 euro per azione), ovvero circa il 2% in un mese.
  • Scenario 3: il prezzo dell'ETF sale molto sopra lo strike (ad esempio 16 euro). In questo caso l'esito è lo stesso dello scenario 2: dovrai consegnare le tue 100 azioni QYLD al prezzo di 15 euro per azione. Tuttavia, in questo scenario avrai perso la possibilità di beneficiare del forte rialzo del prezzo dell'ETF. Il tuo rendimento sarà dato dalla differenza tra lo strike e il costo delle azioni (15 - 14,944 = 0,056 euro per azione) più il premio ricevuto (0,15 euro per azione) più i dividendi incassati (circa 0,12 euro per azione), ovvero circa il 2% in un mese.
È importante notare che questo esempio è puramente illustrativo e i risultati possono variare in base alle condizioni di mercato effettive. La strategia della covered call può offrire un'opportunità interessante per aumentare i rendimenti, ma è necessario valutare attentamente i rischi e adattare la strategia alle proprie esigenze e aspettative.

In conclusione, la strategia della covered call può essere una scelta appropriata per gli investitori che desiderano incrementare il flusso di cassa generato dalle azioni con dividendi. Vendere opzioni call sulle azioni in portafoglio può generare un premio aggiuntivo che si somma ai dividendi, offrendo un rendimento complessivo più elevato. Tuttavia, è fondamentale comprendere i rischi associati a questa strategia e scegliere con cura lo strike e la scadenza delle opzioni per adattarli alle proprie aspettative e tolleranza al rischio.

lunedì 29 maggio 2023

52 - Il Processo Strategico

Nella gestione della nostra finanza personale, possiamo imparare molto dall'organizzazione militare. La strategia, intesa come il piano di azione complessivo per raggiungere un obiettivo, è fondamentale per ottenere il successo finanziario a lungo termine. In questo articolo, esploreremo le analogie tra la strategia militare e la finanza personale, evidenziando l'importanza della vision, della strategia e della tattica in relazione ai differenti timeframe. Inoltre, approfondiremo le fasi del processo strategico e i punti chiave da considerare per creare una solida strategia finanziaria.

La Strategia Militare come Modello per la Finanza Personale:

Quando si parla di strategia, è essenziale distinguere tra vision, strategia e tattica. La vision è l'obiettivo finale che vogliamo raggiungere, la nostra destinazione finale. La strategia rappresenta il percorso che seguiremo per raggiungere la vision, mentre la tattica si concentra sui dettagli delle azioni da intraprendere a breve termine. Questi concetti sono altrettanto applicabili alla finanza personale.

I Timeframe nella Finanza Personale:

Come nell'organizzazione militare, anche nella finanza personale dobbiamo considerare differenti timeframe. 

Ad esempio, la vision potrebbe essere il raggiungimento di una situazione finanziaria confortevole e sicura a lungo termine, come la pensione o la libertà finanziaria. La strategia può essere vista come il piano generale che ci aiuterà a raggiungere la nostra vision nel corso degli anni, mentre la tattica riguarda le azioni quotidiane che intraprendiamo per gestire il nostro denaro.

Infatti è senz'altro vero che ogni fase del processo strategico richiede una prospettiva temporale specifica per prendere decisioni informate e pianificare adeguatamente. E quindi:

  • La vision finanziaria a lungo termine rappresenta il nostro obiettivo finale, che potrebbe includere la creazione di un patrimonio duraturo, il raggiungimento della libertà finanziaria o la sicurezza economica durante la pensione. Questa vision ci fornisce una bussola per orientarci e definisce il punto di arrivo desiderato. È importante considerare il timeframe di anni o addirittura decenni per perseguire una vision finanziaria significativa.
  • La strategia finanziaria si concentra sul percorso che seguiremo per realizzare la nostra vision a lungo termine. Questo piano generale può avere un timeframe di medio termine, che potrebbe essere di 5-10 anni. Durante questa fase, definiremo le strategie di investimento, l'allocazione delle risorse, la gestione del debito e le azioni per costruire un solido fondamento finanziario. Ad esempio, potremmo stabilire obiettivi intermedi, come accumulare un certo importo di risparmio, pagare un debito specifico o investire in un'attività imprenditoriale.
  • La tattica finanziaria riguarda infine le azioni quotidiane che intraprendiamo per gestire il nostro denaro. Questo timeframe è a breve termine e può riguardare il budgeting, il risparmio, il monitoraggio delle spese e la gestione delle entrate. La tattica è strettamente legata all'implementazione del piano di azione e richiede una visione immediata delle nostre finanze. Ad esempio, potremmo pianificare un budget mensile, cercare modi per risparmiare sui costi ricorrenti o adottare strategie di riduzione delle spese.

È fondamentale comprendere e bilanciare questi timeframe nella finanza personale. Sebbene la vision a lungo termine sia l'obiettivo finale, non possiamo trascurare la strategia a medio termine e la tattica a breve termine. Ogni fase richiede attenzione e pianificazione, poiché le azioni che intraprendiamo oggi avranno un impatto sul nostro futuro finanziario.

Inoltre, è importante adattare la nostra strategia e tattica in base ai cambiamenti nella situazione finanziaria e nelle circostanze personali. Periodicamente, dovremmo rivedere la nostra vision, ricalibrare la strategia e apportare aggiustamenti alla tattica per mantenere l'allineamento con i nostri obiettivi e le condizioni di mercato.

Le 5 Fasi del Processo Strategico nella Finanza Personale:

  1. Definizione della direzione: Questa fase coinvolge l'identificazione chiara della nostra vision finanziaria. Dobbiamo capire cosa vogliamo ottenere e quali obiettivi a lungo termine vogliamo raggiungere.
  2. Analisi della situazione: In questa fase, valutiamo la nostra situazione finanziaria attuale, valutando entrate, spese, asset e passività. Un'analisi accurata ci permette di comprendere la nostra posizione finanziaria e le sfide che potremmo affrontare nel raggiungimento della nostra vision.
  3. Processo decisionale: Una volta compresa la nostra situazione finanziaria, dobbiamo prendere decisioni informate. Definiamo gli obiettivi di lungo termine, identifichiamo le possibili strategie e valutiamo i rischi e le opportunità.
  4. Implementazione: Questa fase riguarda l'esecuzione del piano di azione. Creiamo una strategia dettagliata, definiamo un piano finanziario personale e mettiamo in pratica le azioni necessarie per perseguire i nostri obiettivi.
  5. Controllo: Monitoriamo e valutiamo regolarmente i progressi fatti verso i nostri obiettivi. Effettuiamo aggiustamenti se e quando necessario e rimaniamo flessibili adattandoci alla realtà.

Punti Chiave della Strategia Finanziaria:

  • Vision: La vision rappresenta la nostra meta finanziaria a lungo termine. È importante avere una chiara comprensione di cosa vogliamo ottenere, che si tratti di una pensione confortevole, la creazione di un'azienda o la realizzazione di un grande progetto personale. La vision ci fornisce una direzione chiara e un motivo per impegnarci nella pianificazione finanziaria.
  • Obiettivi di Lungo Termine: Definire obiettivi finanziari specifici e di lungo termine è essenziale per stabilire una strategia efficace. Gli obiettivi dovrebbero essere realistici, misurabili e temporalmente definiti. Ad esempio, potremmo fissare l'obiettivo di risparmiare una certa somma entro un determinato periodo di tempo o di investire in un'attività immobiliare entro un dato numero di anni.
  • Strategia (Percorso): La strategia finanziaria rappresenta il percorso che seguiremo per raggiungere i nostri obiettivi di lungo termine. Questa potrebbe includere l'allocazione degli investimenti, la diversificazione del portafoglio, la gestione del debito o l'acquisizione di competenze finanziarie. La strategia dovrebbe essere personalizzata in base alle nostre esigenze, alla nostra situazione finanziaria e ai nostri obiettivi.
  • Piano di Azione Dettagliato: Una volta definita la strategia, è fondamentale creare un piano di azione dettagliato per metterla in pratica. Questo piano dovrebbe includere azioni specifiche, come il risparmio di una percentuale fissa del reddito, l'investimento in fondi indicizzati o la riduzione delle spese superflue. Il piano di azione ci aiuta a tradurre la strategia in azioni concrete e ci permette di monitorare i progressi nel tempo.

Pericoli di Muoversi Senza Strategia e Affidarsi Solo alla Tattica:

Muoversi senza una strategia solida può comportare rischi finanziari significativi. Senza una vision chiara e obiettivi definiti, siamo più inclini a prendere decisioni impulsive, a seguire le mode finanziarie del momento o a lasciarci influenzare dalle emozioni. Ciò può portare a cattive scelte di investimento, a un accumulo di debiti e a una mancanza di progressi significativi verso i nostri obiettivi finanziari.

Inoltre, affidarsi esclusivamente alla tattica senza una strategia di fondo può portare a una mancanza di coerenza e direzione nel gestire le nostre finanze. Potremmo essere bravi a risparmiare qui e là, ma senza una strategia a lungo termine, rischiamo di perdere di vista l'obiettivo finale e di non massimizzare il nostro potenziale finanziario.

Possiamo concludere questo paragrafo dicendo che, certamente, La finanza personale richiede una mentalità strategica. Apprendere dall'organizzazione militare può fornirci una prospettiva utile per gestire le nostre finanze in modo efficace. Definendo una vision chiara e stabilendo obiettivi di lungo termine, possiamo creare una solida strategia finanziaria. Questa strategia ci guiderà nel prendere decisioni finanziarie informate e nel pianificare azioni concrete per raggiungere i nostri obiettivi.

La gestione dei differenti timeframe nella finanza personale è un elemento chiave per il successo finanziario a lungo termine. Dalla vision a lungo termine alla strategia a medio termine e alla tattica a breve termine, ogni fase richiede attenzione e pianificazione accurata. Bilanciare queste prospettive temporali ci permette di creare una strategia finanziaria solida e coerente, prendere decisioni informate e mantenere la direzione verso i nostri obiettivi finanziari desiderati.

Avere strategia finanziaria ci aiuterà ad evitare i pericoli di muoverci senza una direzione chiara. Senza una strategia, rischiamo di cadere preda delle tentazioni e delle emozioni del momento, compromettendo il nostro benessere finanziario a lungo termine. Inoltre, affidarsi solo alla tattica senza una strategia di fondo può portare a una gestione finanziaria disorganizzata e incoerente.

Pertanto, prendiamoci il tempo necessario per definire la nostra vision finanziaria, stabilire obiettivi di lungo termine e creare una strategia finanziaria ben ponderata. Pianifichiamo le nostre azioni, adottiamo un approccio disciplinato e monitoriamo regolarmente i nostri progressi. Solo così potremo raggiungere il successo finanziario desiderato e ottenere una solida base per il nostro futuro.

Ricordiamoci che nella finanza personale, come nell'organizzazione militare, la strategia è l'arma segreta per conquistare il successo.

venerdì 26 maggio 2023

51 - Trading e Volatilità

Il trading e la volatilità sono strettamente correlati e giocano un ruolo fondamentale nell'ambiente finanziario. La volatilità dei mercati rappresenta la misura delle fluttuazioni dei prezzi degli strumenti finanziari nel tempo. Per i trader, la volatilità offre opportunità di profitto, ma può anche comportare rischi significativi. Vediamo come la volatilità influisce sul trading e quali strategie possono essere utilizzate per affrontarla.

La volatilità può essere un'arma a doppio taglio per i trader. Da un lato, una maggiore volatilità può fornire maggiori opportunità di profitto. I movimenti dei prezzi più ampi possono creare possibilità di trading più frequenti e potenzialmente più redditizie. I trader che cercano di trarre profitto dalla volatilità possono adottare strategie come il day trading o il trading su eventi specifici, come annunci di guadagni o notizie economiche importanti, che possono generare rapidi cambiamenti dei prezzi.

D'altra parte, la volatilità può anche comportare rischi significativi. Fluttuazioni dei prezzi più ampie possono portare a perdite più consistenti se le previsioni di mercato sono errate o se le posizioni vengono mantenute per un periodo di tempo prolungato senza un adeguato controllo del rischio. I trader devono essere consapevoli dei rischi associati alla volatilità e adottare adeguate strategie di gestione del rischio, come l'utilizzo di stop loss e il dimensionamento appropriato delle posizioni.

Esistono anche diverse strategie specifiche che i trader possono utilizzare per affrontare la volatilità:

  • Breakout trading: Questa strategia coinvolge l'identificazione di livelli chiave di supporto e resistenza e l'apertura di posizioni quando il prezzo supera tali livelli. I trader di breakout cercano di trarre profitto dai movimenti dei prezzi che si verificano dopo una fase di consolidamento o quando un livello significativo viene superato.
  • Trading di opzioni: Le opzioni possono offrire ai trader una maggiore flessibilità nella gestione della volatilità. Ad esempio, l'acquisto di opzioni call o put può consentire ai trader di trarre profitto dai movimenti dei prezzi al rialzo o al ribasso, rispettivamente, con un rischio limitato al premio pagato per l'opzione.
  • Scalping: Il trading di scalp consiste nell'apertura e nella chiusura rapida di posizioni per trarre profitto da piccole fluttuazioni dei prezzi. Questa strategia sfrutta la volatilità a breve termine e richiede una rapida esecuzione delle operazioni.
  • Trading di trend: I trader di tendenza cercano di trarre profitto dai movimenti dei prezzi a lungo termine. Questa strategia coinvolge l'identificazione di trend di mercato e l'apertura di posizioni in linea con la direzione del trend dominante. La volatilità può influenzare la durata e l'intensità dei trend, quindi i trader di tendenza devono essere consapevoli dei rischi associati a una volatilità eccessiva o inaspettata
Nel trading, è importante adottare un approccio disciplinato e avere una solida strategia di gestione del rischio per affrontare la volatilità. Alcuni consigli utili includono:
  • Imposta stop loss: Utilizza ordini di stop loss per limitare le perdite in caso di movimenti avversi dei prezzi. Questo ti consente di proteggere il tuo capitale e limitare il rischio di grandi perdite in caso di improvvisi cambiamenti di mercato.
  • Diversifica il portafoglio: Non mettere tutte le uova in un solo cesto. Distribuisci il tuo capitale su diversi strumenti finanziari, settori o mercati per ridurre l'esposizione a una singola asset class o a movimenti specifici del mercato. La diversificazione può aiutare a mitigare l'impatto della volatilità su un singolo asset o una singola posizione.
  • Adatta la tua strategia alla volatilità: La volatilità può variare nel tempo. Adatta la tua strategia di trading alle condizioni di mercato correnti. In periodi di alta volatilità, potresti preferire strategie più conservative o utilizzare strumenti di copertura per ridurre il rischio. In periodi di bassa volatilità, potresti considerare strategie che sfruttano piccoli movimenti dei prezzi.
  • Mantieni una mentalità equilibrata: La volatilità può essere emotivamente impegnativa per i trader. Mantieni la calma e prendi decisioni razionali basate sui dati e sulla tua strategia. Evita di lasciarti trascinare dalle emozioni e di prendere decisioni impulsivamente.
In conclusione, la volatilità è una caratteristica intrinseca dei mercati finanziari e può offrire sia opportunità che rischi per i trader. Con una corretta gestione del rischio e una strategia ben definita, è possibile affrontare la volatilità e sfruttarne i vantaggi. Mantieni la disciplina, adatta la tua strategia alle condizioni di mercato e cerca sempre di proteggere il tuo capitale.

mercoledì 24 maggio 2023

50 - La Volatilità di portafoglio

Nel mondo degli investimenti, la volatilità di portafoglio svolge un ruolo cruciale nella gestione del rischio. Mentre nel post precedente abbiamo esplorato la volatilità e la varianza riferiti a singole azioni, a questo punto, però, come investitori è altrettanto importante comprendere come la volatilità si estenda al livello del portafoglio. In questo articolo, esamineremo la volatilità di portafoglio, il suo significato e come può essere gestita per ottenere un bilancio appropriato tra rischio e rendimento. Scopriremo anche alcune strategie per diversificare il portafoglio e ridurre la volatilità complessiva.

La volatilità di portafoglio

La volatilità di portafoglio si riferisce alla misura della variazione dei rendimenti complessivi di un portafoglio di investimenti nel tempo. A differenza della volatilità delle singole azioni, che misura la variazione dei prezzi di un singolo titolo, la volatilità di portafoglio tiene conto delle correlazioni e delle interazioni tra gli strumenti finanziari all'interno di un portafoglio. Questo fornisce una valutazione più accurata del rischio complessivo dell'intero portafoglio.

Supponiamo ad esempio di avere un portafoglio che comprende azioni di diverse società, obbligazioni e un fondo comune di investimento immobiliare. Ogni componente del portafoglio ha la propria volatilità individuale. Tuttavia, quando vengono combinati, le correlazioni tra gli strumenti possono influenzare la volatilità complessiva del portafoglio.

Ad esempio, se le azioni di società A e società B sono altamente correlate, il loro prezzo può muoversi in modo simile. Ciò potrebbe aumentare la volatilità del portafoglio se entrambe le azioni subiscono fluttuazioni significative. D'altra parte, se le obbligazioni nel portafoglio hanno una bassa correlazione con le azioni, possono offrire una certa stabilità e ridurre la volatilità complessiva del portafoglio.

La Correlazione

La correlazione tra le diverse asset class svolge un ruolo fondamentale nella gestione della volatilità di portafoglio. La correlazione misura la relazione statistica tra due asset class e può variare da -1 a +1.

  • Correlazione positiva: Se due asset class hanno una correlazione positiva, significa che tendono a muoversi nella stessa direzione. Ad esempio, le azioni e i titoli ad alto rendimento possono avere una correlazione positiva perché entrambi sono influenzati dagli stessi fattori di mercato, come le condizioni economiche generali. Quando le azioni salgono, è probabile che anche i titoli ad alto rendimento si apprezzino, aumentando la volatilità complessiva del portafoglio.
  • Correlazione negativa: Se due asset class hanno una correlazione negativa, significa che tendono a muoversi in direzioni opposte. Ad esempio, le obbligazioni di qualità elevata e gli asset rifugio, come l'oro, possono avere una correlazione negativa con le azioni. Durante periodi di turbolenza dei mercati azionari, gli investitori spesso cercano sicurezza nelle obbligazioni o nell'oro, che possono agire come un'assicurazione contro la volatilità del mercato.
  • Correlazione neutra o scarsa: Alcune asset class possono avere una correlazione neutra o scarsa tra loro, il che significa che non vi è una relazione significativa tra i loro movimenti di prezzo. Ad esempio, le obbligazioni di qualità elevata possono avere una correlazione neutra con i mercati azionari. Questo può essere utile per la riduzione della volatilità di portafoglio, poiché l'inclusione di asset con correlazione neutra può contribuire a mitigare il rischio complessivo.

L'utilizzo di asset class con correlazione negativa o neutra può essere una strategia efficace per diversificare il portafoglio e ridurre la volatilità. In questo modo, quando una parte del portafoglio subisce una performance negativa, l'altra parte può compensare le perdite o mantenere una certa stabilità.

Ad esempio, un investitore potrebbe allocare parte del suo portafoglio in azioni e parte in obbligazioni di qualità elevata. Durante periodi di forti cali dei mercati azionari, le obbligazioni possono agire come un'ammortizzatore per le perdite, riducendo la volatilità complessiva del portafoglio. D'altra parte, quando i mercati azionari sono in crescita, le azioni possono fornire un'opportunità di rendimento più elevato, bilanciando il portafoglio.

La comprensione della correlazione tra le varie asset class è essenziale per costruire un portafoglio ben diversificato e gestire la volatilità complessiva. Effettuare un'analisi approfondita della correlazione storica e monitorare regolarmente le dinamiche di correlazione può aiutare gli investitori a prendere decisioni più informate nella gestione del rischio del portafoglio.

Gestione della volatilità di portafoglio

La gestione della volatilità di portafoglio è essenziale per creare un portafoglio bilanciato che offra un'adeguata combinazione di rischio e rendimento e non può prescindere da una adeguata comprensione del grado di correlazione tra i vari elementi presenti nel portafoglio. Ecco alcune strategie comuni utilizzate per gestire la volatilità di portafoglio:

  • Diversificazione: Una delle principali strategie per ridurre la volatilità di portafoglio è la diversificazione. Investire in una varietà di asset classes, settori e geografie può aiutare a ridurre il rischio complessivo del portafoglio. Quando un'area del mercato è sotto pressione, altre aree possono compensare le perdite.
  • Asset allocation: L'allocazione degli asset è un processo di bilanciamento degli investimenti tra azioni, obbligazioni, liquidità e altri strumenti finanziari che tiene conto degli obiettivi di rischio e rendimento dell'investitore. Una corretta allocazione degli asset può aiutare a ridurre la volatilità di portafoglio distribuendo il capitale in modo equilibrato tra diverse classi di attività che hanno diversi profili di rischio e rendimento.
  • Uso di strumenti di copertura (hedging): Gli strumenti di copertura, come i contratti futures o le opzioni, possono essere utilizzati per mitigare il rischio di fluttuazione dei prezzi. Ad esempio, un investitore può acquistare contratti futures per proteggere il proprio portafoglio dalle perdite in caso di una significativa correzione di mercato.
  • Riequilibrio periodico: È importante monitorare regolarmente il portafoglio e riequilibrarlo se necessario. Ciò implica vendere o acquistare determinati asset per riportare l'allocazione agli obiettivi prefissati. Il riequilibrio periodico può aiutare a mantenere una volatilità di portafoglio controllata nel tempo.

Effetti della volatilità sui rendimenti

La volatilità può avere effetti significativi sui rendimenti degli investimenti a breve, medio e lungo termine. Vediamo come la volatilità può influenzare i diversi orizzonti temporali:

  • Rendimenti a breve termine: A breve termine, la volatilità può causare fluttuazioni significative dei prezzi degli asset. I movimenti di mercato improvvisi e la volatilità possono creare opportunità per i trader a breve termine di trarre profitto dalle oscillazioni dei prezzi. Tuttavia, la volatilità può anche portare a perdite se le previsioni di mercato sono errate. Gli investitori a breve termine devono monitorare attentamente la volatilità e adottare strategie che si adattino alle condizioni di mercato.
  • Rendimenti a medio termine: A medio termine, la volatilità può avere un impatto sia positivo che negativo sui rendimenti degli investimenti. Se la volatilità è elevata, potrebbe esserci una maggiore probabilità di fluttuazioni significative dei prezzi, che potrebbero portare a perdite. Tuttavia, la volatilità può anche creare opportunità di acquisto per gli investitori che cercano di capitalizzare su azioni o asset sottostanti che sono sopravvalutati o sottovalutati. Gli investitori a medio termine dovrebbero adottare un approccio bilanciato, considerando sia i rischi che le opportunità che la volatilità può presentare.
  • Rendimenti a lungo termine: A lungo termine, la volatilità può essere attenuata e i rendimenti tendono a essere meno influenzati dalle fluttuazioni di breve periodo. Nel corso di molti anni, i mercati finanziari tendono a mostrare una tendenza al rialzo generale nonostante la volatilità a breve termine. Gli investitori a lungo termine possono trarre vantaggio dalla volatilità attraverso l'effetto della mediazione: l'acquisto di asset a prezzi più bassi durante periodi di volatilità può portare a rendimenti superiori nel lungo periodo quando i prezzi si riprendono. La chiave è avere una visione a lungo termine e una strategia di investimento solida che tenga conto della volatilità come parte integrante del processo di investimento.
È importante comunque sottolineare che gli effetti della volatilità possono variare a seconda del tipo di asset o classe di attività considerata, nonché delle condizioni specifiche di mercato. Gli investitori devono valutare attentamente i propri obiettivi, la tolleranza al rischio e l'orizzonte temporale per adottare una strategia di investimento appropriata che tenga conto degli effetti della volatilità sui rendimenti.

lunedì 22 maggio 2023

49 - La Volatilità e la Varianza

La volatilità delle azioni e la varianza sono due concetti strettamente correlati. La varianza è un'altra misura statistica utilizzata per valutare la dispersione dei dati rispetto alla loro media. La volatilità è semplicemente la radice quadrata della varianza.

Volatilità

La volatilità delle azioni è un concetto fondamentale nel mondo degli investimenti e del trading. Rappresenta la misura della variazione dei prezzi delle azioni nel tempo e riflette l'incertezza e il rischio associati a un particolare titolo o a un mercato nel suo complesso. In altre parole, la volatilità indica quanto velocemente e in che misura il prezzo di un'azione può fluttuare.

Come Misurare la Volatilità passo passo

Ci sono diversi metodi per misurare la volatilità, ma il più comune è l'utilizzo della deviazione standard dei rendimenti giornalieri o dei rendimenti storici.

La deviazione standard è una misura statistica che indica quanto i dati si discostano dalla media. Applicata ai rendimenti delle azioni, la deviazione standard misura l'ampiezza delle fluttuazioni dei prezzi rispetto alla loro media nel tempo. Una deviazione standard più alta indica una maggiore volatilità, mentre una deviazione standard più bassa indica una volatilità ridotta.

Per calcolare la volatilità mensile di un qualsiasi titolo, è necessario avere a disposizione un set di dati storici che contenga i prezzi di chiusura delle azioni per ogni giorno lavorativo del mese preso in considerazione. 

Ecco i passaggi per calcolare la volatilità mensile:

  1. Calcolare i rendimenti giornalieri: Calcola la variazione percentuale tra il prezzo di chiusura di ogni giorno e il prezzo di chiusura del giorno precedente. Ad esempio, supponiamo di avere i seguenti rendimenti giornalieri per il mese di maggio.
    Ad esempio .
        1 maggio: +1%
        2 maggio: -0.5%
        3 maggio: +0.8%
        ...
        31 maggio: +0.2%

  2. Calcolare la media dei rendimenti giornalieri: Somma tutti i rendimenti giornalieri e dividi per il numero totale di giorni lavorativi nel mese.

    Ad esempio, supponiamo che ci siano stati 22 giorni lavorativi a maggio e la somma dei rendimenti giornalieri sia 5%. Quindi, la media dei rendimenti giornalieri sarà 5% / 22 = 0.2273% (arrotondato a quattro decimali)

  3. Calcolare le differenze tra i rendimenti giornalieri e la media: Sottrai la media dei rendimenti giornalieri da ciascun rendimento giornaliero e registra le differenze.
    Continuando nel nostro esempio:
        Differenza 1 maggio: +0.7727% (= 1% - 0.2273%)
        Differenza 2 maggio: -0.7273% (= -0.5% - 0.2273%)
        Differenza 3 maggio: +0.5727% (= 0.8% - 0.2273%)
        ...
        Differenza 31 maggio: -0.0273% (= 0.2% - 0.2273%)

  4. Calcolare il quadrato delle differenze: Eleva al quadrato ciascuna delle differenze calcolate al punto precedente.
    Sempre continuando nel nostro esempio:
        Quadrato della differenza 1 maggio: 0.59719729% (= 0.7727%^2)
        Quadrato della differenza 2 maggio: 0.53030329% (= -0.7273%^2)
        Quadrato della differenza 3 maggio: 0.32798729% (= 0.5727%^2)
        ...
        Quadrato della differenza 31 maggio: 0.00074329% (= -0.0273%^2)

  5. Calcolare la media dei quadrati delle differenze: Somma tutti i quadrati delle differenze e dividi per il numero totale di giorni lavorativi nel mese.

        Somma dei quadrati delle differenze = 2.87654906%
        Media dei quadrati delle differenze = 0.13075314% (arrotondato a otto decimali)

  6. Calcolare la volatilità mensile: Prendi la radice quadrata della media dei quadrati delle differenze calcolata al punto precedente. Questo valore rappresenterà la volatilità mensile del titolo scelto.

    Radice quadrata della media dei quadrati delle differenze = √0.13075314% ≈ 0.3617% (arrotondato a quattro decimali)

    Concludendo il nostro esempio, quindi, possiamo dire che la volatilità mensile del nostro titolo per il mese preso in considerazione è approssimativamente del 0.3617%. Ciò indica che, in media, ci si può aspettare che i prezzi fluttuino di circa lo 0.3617% al mese. Maggiore è la volatilità, maggiore è la probabilità di fluttuazioni significative dei prezzi delle azioni nel periodo considerato.

È importante notare che il calcolo della volatilità si basa sui dati storici e rappresenta una stima della volatilità futura delle azioni. Tuttavia, le condizioni di mercato possono cambiare nel tempo e influenzare la volatilità effettiva delle azioni. Pertanto, è sempre consigliabile prendere in considerazione anche altri fattori e utilizzare più strumenti di analisi per valutare il rischio e prendere decisioni di investimento informate.

Varianza

Mentre la deviazione standard viene comunemente utilizzata per misurare la volatilità delle azioni, la varianza fornisce una misura più dettagliata della dispersione dei dati rispetto alla media, rispetto alla deviazione standard. La varianza tiene conto di tutte le differenze individuali dai dati di riferimento e le eleva al quadrato, permettendo di valutare quanto i dati si discostano dalla media in modo più accurato.

Tuttavia, la varianza può essere più difficile da interpretare perché è espressa in unità di misura quadratiche rispetto ai dati originali. Pertanto, la deviazione standard, che è la radice quadrata della varianza, viene spesso utilizzata perché ritorna ai valori originali e fornisce una misura più intuitiva della volatilità.

Quindi, mentre la varianza offre una misura più dettagliata della dispersione, la deviazione standard (che è la radice quadrata della varianza) è più comunemente utilizzata per valutare e confrontare la volatilità delle azioni e dei mercati. La varianza rappresenta la media dei quadrati delle differenze tra i dati e la loro media. Un valore di varianza più elevato indica una maggiore dispersione dei dati e, di conseguenza, una volatilità più alta.

Per calcolare la varianza dei rendimenti delle azioni, è necessario elevare al quadrato le differenze tra i rendimenti giornalieri e la loro media, quindi calcolare la media di questi quadrati. Successivamente, è possibile ottenere la volatilità prendendo la radice quadrata della varianza.

Mentre la varianza può essere utile per l'analisi approfondita della volatilità, la deviazione standard è più comunemente utilizzata perché è espressa nella stessa unità di misura dei dati originali, facilitando l'interpretazione e il confronto tra diverse azioni o mercati.

Ad esempio:

supponiamo di confrontare due azioni: Azione A e Azione B. La volatilità dell'Azione A è espressa da una deviazione standard del 10%, mentre la volatilità dell'Azione B è di 15%. Possiamo concludere che l'Azione B è più volatile dell'Azione A perché ha una deviazione standard più alto; allo stesso modo, se confrontiamo le varianze delle stesse due azioni, potremmo trovare una varianza dell'Azione A pari a 100 e una varianza dell'Azione B pari a 225. La varianza dell'Azione B è maggiore, indicando una maggiore dispersione dei dati rispetto alla media rispetto all'Azione A.

In sostanza, la volatilità delle azioni e la varianza forniscono informazioni importanti agli investitori per valutare il rischio associato a un'azione o a un mercato. La volatilità misurata dalla deviazione standard è più comunemente utilizzata per valutare e confrontare la volatilità tra diverse azioni, mentre la varianza offre una misura più approfondita della dispersione dei dati rispetto alla media. Entrambi i concetti sono utili per prendere decisioni di investimento informate e gestire il rischio.

venerdì 19 maggio 2023

48 - Titoli italiani ad alto rendimento - 101

Se sei un "cassettista" italiano, o d un investitore interessato a costruire un portafoglio di azioni italiane a lungo termine, ci sono diverse azioni che potrebbero attirare la tua attenzione e che potrebbero aiutarti a migliorare la tua situazione finanziaria. Gli investimenti in titoli azionari italiani ad alto rendimento, infatti, potrebbero essere un'opzione interessante da considerare. In questo breve post, esploreremo i motivi per cui può essere vantaggioso investire in titoli italiani, le potenziali opportunità e i rischi associati, nonché le azioni italiane a maggiore capitalizzazione che offrono dividendi stabili nel corso degli anni.

Vantaggi per investire in titoli italiani ad alto dividendo

Investire in titoli italiani offre diversi vantaggi per i cittadini italiani. 

  1. Uno dei principali vantaggi riguarda la tassazione dei dividendi. Attualmente, i dividendi ricevuti da società italiane sono soggetti a una tassazione agevolata rispetto ad altre forme di reddito. L'aliquota è fissa al 26% per i dividendi distribuiti da società italiane, a differenza delle imposte sul reddito ordinario che possono raggiungere aliquote superiori. 
  2. Un altro dei vantaggi degli investimenti in titoli italiani è la mancanza di rischio di cambio. Quando si investe in azioni italiane, soprattutto per i cittadini italiani, non ci si espone al rischio di fluttuazioni dei tassi di cambio tra diverse valute. Questo può essere particolarmente vantaggioso per coloro che desiderano evitare l'incertezza associata alle variazioni dei tassi di cambio e preferiscono mantenere i propri investimenti in valuta nazionale. Investire in titoli italiani consente quindi di concentrarsi maggiormente sui fondamentali delle società e sui fattori specifici del mercato italiano, senza preoccuparsi dei movimenti valutari. 

Questi aspetti, specie se considerati congiuntamente, possono rappresentare un elemento di stabilità e sicurezza per gli investitori interessati al mercato azionario italiano.

Svantaggi per investire in titoli italiani ad alto dividendo

Tuttavia, investire in titoli italiani ad alto rendimento comporta anche alcuni rischi che è importante prendere in considerazione. 

  1. Volatilità dei prezzi delle azioni: Come per tutti gli investimenti azionari, le azioni italiane possono essere soggette a fluttuazioni dei prezzi. Le variazioni di prezzo possono essere influenzate da molteplici fattori, come i risultati finanziari delle società, gli sviluppi del settore di riferimento, le notizie di mercato e i cambiamenti delle condizioni economiche. La volatilità può portare a perdite temporanee o permanenti per gli investitori, pertanto è importante essere preparati a gestire questo rischio.
  2. Andamento del mercato azionario italiano: L'andamento del mercato azionario italiano può essere influenzato da fattori specifici del paese, come la politica interna, le politiche fiscali, le condizioni macroeconomiche e gli eventi geopolitici. Questi fattori possono avere un impatto significativo sui prezzi delle azioni italiane. È importante monitorare attentamente il contesto di mercato e valutare come questi fattori possono influenzare gli investimenti.
  3. Condizioni economiche globali: Le condizioni economiche globali, come le fluttuazioni dei tassi di interesse, le tensioni commerciali internazionali e le crisi finanziarie, possono avere un impatto sugli investimenti in azioni italiane. Poiché l'economia italiana è collegata all'economia globale, le condizioni economiche esterne possono influenzare la crescita e la redditività delle società italiane. Gli investitori dovrebbero considerare attentamente questi fattori globali nel prendere decisioni di investimento.
È importante notare che questi rischi non sono esclusivi degli investimenti in azioni italiane, ma possono applicarsi a qualsiasi investimento azionario. Tuttavia, nel contesto specifico delle azioni italiane, è essenziale valutare attentamente questi rischi e diversificare il proprio portafoglio per mitigare gli impatti negativi potenziali

Capitalismo di Stato e dividendi

È importante menzionare che in alcune industrie chiave in Italia, vi è una presenza significativa del capitalismo di stato. Questo significa che lo Stato italiano detiene una partecipazione di controllo o una forte influenza in determinate società. 

Questo può offrire alcuni vantaggi, come:

  • Stabilità e sostegno finanziario: Le società controllate dallo Stato possono beneficiare di una maggiore stabilità finanziaria e di un sostegno diretto del governo italiano. Ciò può fornire una protezione aggiuntiva in periodi di instabilità economica o crisi finanziarie.
  • Accesso a risorse strategiche: Le società controllate dallo Stato possono avere accesso a risorse strategiche di importanza nazionale, come infrastrutture critiche o risorse naturali. Questo può offrire loro un vantaggio competitivo nel settore e contribuire alla loro sostenibilità a lungo termine.
  • Regolamentazione favorevole: Le società controllate dallo Stato possono beneficiare di una regolamentazione favorevole o di incentivi specifici dal governo italiano. Questo può includere agevolazioni fiscali, sovvenzioni o politiche di protezione del mercato.

Tuttavia, è importante essere consapevoli che il coinvolgimento del governo può anche comportare alcuni svantaggi o sfide. 

Ad esempio:

  • Interferenza politica: Le decisioni aziendali delle società controllate dallo Stato potrebbero essere influenzate da considerazioni politiche, che potrebbero non essere sempre allineate agli interessi degli azionisti o alla massimizzazione del valore per gli investitori.
  • Mancanza di flessibilità: Le società controllate dallo Stato potrebbero essere soggette a una maggiore burocrazia e a procedure decisionali più complesse rispetto alle società private. Ciò potrebbe limitare la loro agilità nel rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato o alle opportunità di crescita.

In conclusione, investire in titoli italiani ad alto rendimento, come quelli con una storia di dividendi stabili nel corso degli anni, può offrire opportunità interessanti per i cittadini italiani. Tuttavia, è importante valutare attentamente i rischi, diversificare il portafoglio e prendere decisioni informate basate sull'analisi fondamentale delle società. 

mercoledì 17 maggio 2023

47 - ETF per dividendi aristocratici: Un modo intelligente per aumentare i tuoi redditi passivi

Introduzione

Quando si tratta di investimenti, il desiderio di creare una fonte stabile di reddito passivo è una priorità per molte persone. Mentre ci sono molte opzioni disponibili, gli ETF (Exchange-Traded Fund) per dividendi aristocratici spiccano come una scelta intelligente per gli investitori che cercano un flusso di reddito affidabile nel lungo termine.

In questo breve post esploreremo chi sono i Dividend Aristocrats, vedremo i principali esponenti di lunga data, scopriremo anche l'esistenza dei Dividend Aristocrats europei e spiegheremo come gli ETF possono offrire una soluzione semplice ed efficace per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari. Scopriamo insieme come questi leader dei dividendi possono fornire un reddito affidabile e come puoi sfruttarli al meglio per raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.

Chi sono i Dividend Aristocrats 

I componenti dell'indice Dividend Aristocrats sono aziende che hanno dimostrato un track record straordinario nel distribuire dividendi crescenti anno dopo anno. Queste aziende, generalmente quotate in importanti indici di mercato come l'S&P 500, sono considerate pilastri di stabilità e affidabilità. Gli investitori sono attratti dai Dividend Aristocrats perché rappresentano società finanziariamente solide, con un flusso di cassa prevedibile ed una storia consolidata di distribuzione di utili, che possono sostenere e aumentare i pagamenti dei dividendi anche in tempi di incertezza economica. Avere una posizione in società che possono sostenere e incrementare i propri dividendi nel tempo offre agli investitori l'opportunità di beneficiare di redditi passivi in continua crescita.

I componenti di lunga data dei Dividend Aristocrats

I Dividend Aristocrats rappresentano un gruppo di aziende di fiducia che offrono dividendi crescenti nel tempo. Sia negli Stati Uniti che in Europa, i Dividend Aristocrats sono ammirati dagli investitori per la loro capacità di fornire un flusso di reddito affidabile.

Tra i Dividend Aristocrats, ci sono alcune aziende che hanno mantenuto la loro posizione nel gruppo di élite per un lungo periodo di tempo. Queste aziende dimostrano un impegno costante nel fornire rendimenti ai propri azionisti attraverso dividendi crescenti. Alcuni dei componenti di lunga data dei Dividend Aristocrats includono aziende rinomate come Procter & Gamble, con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 65 anni, Coca-Cola, con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 55 anni, e Johnson & Johnson, con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 55 anni. La loro persistenza nel gruppo dei Dividend Aristocrats testimonia la loro solidità finanziaria e l'impegno a ricompensare gli azionisti nel lungo termine.

Mentre i Dividend Aristocrats sono spesso associati al mercato statunitense, esistono anche i Dividend Aristocrats europei. Queste sono aziende europee che mantengono gli stessi criteri dei Dividend Aristocrats americani, cioè un track record di aumenti dei dividendi nel corso del tempo. I Dividend Aristocrats europei offrono agli investitori europei un'opportunità simile di beneficiare di un flusso di reddito affidabile e crescente. Alcuni dei Dividend Aristocrats europei includono Siemens (Germania), con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 50 anni, L'Oréal (Francia), con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 35 anni, Unilever (Olanda), con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 30 anni, e British American Tobacco (Regno Unito), con una storia di distribuzione dei dividendi per oltre 30 anni. Queste aziende sono considerate leader nel fornire reddito ai loro azionisti anche nel contesto europeo.

Come funzionano gli ETF per dividendi aristocratici?

Se desideri, o stai anche solo valutando la possibilità di investire in titoli facenti parte dell'indice Dividend Aristocrats, puoi considerare di investire attraverso alcuni ETF. Gli ETF per dividendi aristocratici sono progettati per offrire agli investitori una soluzione semplice per accedere a un paniere diversificato di azioni che soddisfano i criteri dei dividendi aristocratici. Questi fondi negoziano in borsa come azioni, ma rappresentano una partecipazione in diverse società che soddisfano i requisiti dei dividendi aristocratici. Gli ETF per dividendi aristocratici tendono a selezionare aziende con una lunga storia di incremento dei dividendi e una solida posizione finanziaria.

Ecco alcuni esempi di ETF che includono società con un track record di dividendi aristocratici:

  • iShares STOXX Global Select Dividend 100 UCITS ETF (DE) (EXX1): Questo ETF segue l'indice STOXX Global Select Dividend 100, che comprende società globali con dividendi elevati e sostenibili. L'ETF offre una diversificazione geografica e settoriale, consentendo agli investitori di beneficiare di un flusso di reddito stabile.
  • SPDR S&P Euro Dividend Aristocrats UCITS ETF (SPYW): Questo ETF replica l'indice S&P Euro Dividend Aristocrats, che include società europee con una storia di almeno 10 anni di distribuzione dei dividendi. L'ETF offre esposizione a società di alta qualità che mantengono una politica di dividendi affidabile.
  • Xtrackers MSCI World Quality Dividend UCITS ETF (XDWD): Questo ETF segue l'indice MSCI World Quality Dividend, che seleziona società globali con elevati rendimenti dei dividendi e una solida posizione finanziaria. L'ETF offre esposizione a società di qualità provenienti da diverse regioni del mondo.
  • Amundi ETF MSCI Europe High Dividend UCITS ETF (MHDE): Questo ETF replica l'indice MSCI Europe High Dividend Yield, che include società europee con una politica di dividendi attraente. L'ETF offre una diversificazione tra settori e paesi europei, consentendo agli investitori di beneficiare di un flusso di reddito stabile.

Scegliendo l'ETF UCITS più adatto alle tue esigenze e obiettivi finanziari, puoi ottenere esposizione ai Dividend Aristocrats europei e globali e beneficiare di un flusso di reddito stabile nel lungo termine.

I vantaggi degli ETF Dividend Aristocrats

Tra i vantaggi più forti di investire in ETF composti da azioni di società Dividend Aristocrats annoveriamo:

  • Reddito stabile e crescente: Investire in ETF per dividendi aristocratici può fornire un flusso di reddito passivo stabile e in aumento nel tempo. Questo può essere particolarmente attraente per gli investitori che cercano una fonte di reddito aggiuntiva o che mirano a finanziare la propria pensione.
  • Diversificazione: Gli ETF per dividendi aristocratici offrono un'esposizione a una vasta gamma di aziende che soddisfano i criteri dei dividendi aristocratici. Questa diversificazione riduce il rischio associato all'investimento in singole azioni e aumenta la resilienza del portafoglio agli eventi di mercato.
  • Accessibilità e liquidità: Gli ETF per dividendi aristocratici sono negoziati in borsa, il che significa che puoi acquistarli e venderli facilmente come azioni. Questa liquidità offre flessibilità agli investitori che desiderano adattare il proprio portafoglio alle mutevoli condizioni di mercato.
  • Beta, volatilità e performance: Gli ETF che seguono l'approccio dei Dividend Aristocrats offrono diversi vantaggi in termini di beta, volatilità e performance. Essendo costituiti da aziende stabili e finanziariamente solide, questi ETF tendono a presentare una volatilità inferiore rispetto ad altri titoli azionari. Ciò significa che gli investitori possono beneficiare di una maggiore stabilità nel valore del loro investimento. Inoltre, gli ETF con Dividendi Aristocratici tendono a registrare una performance solida nel lungo termine, grazie al flusso di reddito costante e alla possibilità di beneficiare dei potenziali aumenti dei dividendi delle società incluse nel paniere.
Questi fattori contribuiscono senza dubbio ad una migliore esperienza di investimento per gli investitori alla ricerca di una combinazione di reddito stabile e potenziale crescita del capitale.

Gli svantaggi degli ETF Dividend Aristocrats

Sebbene gli ETF Dividend Aristocrats offrano diversi vantaggi, è importante considerare anche gli svantaggi e le opportunità che potrebbero derivare da questo tipo di investimento.

  • Limitata esposizione a settori in crescita: Gli ETF Dividend Aristocrats tendono a concentrarsi su settori tradizionali e aziende consolidate con un track record di dividendi crescenti nel tempo. Questo potrebbe significare una mancanza di esposizione a settori emergenti o ad aziende innovative che potrebbero offrire opportunità di crescita significative. Gli investitori potrebbero perdere l'opportunità di beneficiare dei rendimenti di società in rapida espansione.
  • Performance limitata in periodi di mercato rialzista: Gli ETF Dividend Aristocrats sono progettati per offrire un flusso di reddito stabile attraverso dividendi crescenti. Tuttavia, durante periodi di mercato rialzista, potrebbero non essere in grado di tenere il passo con l'andamento generale del mercato azionario. Poiché questi ETF si concentrano su società mature e più conservatrici, potrebbero mancare l'opportunità di ottenere rendimenti superiori rispetto ad altri strumenti di investimento.
  • Esposizione al rischio di tagli dei dividendi: Nonostante il track record di dividendi crescenti, le società incluse negli ETF Dividend Aristocrats non sono immuni dal rischio di tagli dei dividendi. Le condizioni economiche, le performance aziendali o i cambiamenti di politica aziendale potrebbero influenzare la capacità di queste società di mantenere o aumentare i loro dividendi nel tempo. Gli investitori devono essere consapevoli del rischio associato a potenziali tagli dei dividendi che potrebbero influire sul reddito generato dagli ETF.
  • Potenziale sovrapposizione di azioni: Gli ETF Dividend Aristocrats tendono ad avere un numero limitato di azioni in portafoglio, con le società che soddisfano i criteri specifici dei dividendi aristocratici. Questa sovrapposizione potrebbe portare a una mancanza di diversificazione adeguata all'interno del portafoglio dell'ETF. Inoltre, potrebbe esserci una sovrapposizione significativa tra diversi ETF Dividend Aristocrats disponibili sul mercato, riducendo ulteriormente l'opportunità di diversificazione tra prodotti simili.
  • Dipendenza dalle performance delle società incluse: Gli ETF Dividend Aristocrats sono fortemente influenzati dalle performance delle società incluse nel loro indice di riferimento. Se una o più società sperimentano un calo delle performance o affrontano difficoltà finanziarie, potrebbe avere un impatto significativo sul rendimento complessivo dell'ETF. Gli investitori devono monitorare attentamente le performance delle società incluse nell'ETF e considerare la possibilità di adeguamenti o ri-bilanciamenti del portafoglio.

Considerando questi svantaggi e opportunità, è importante valutare attentamente se gli ETF Dividend Aristocrats sono adatti alle tue esigenze di investimento. Se sei un investitore che cerca stabilità e flusso di reddito affidabile nel lungo termine, questi ETF potrebbero offrire una solida opzione. Tuttavia, se sei alla ricerca di opportunità di crescita più elevate o una maggiore diversificazione del portafoglio, potresti dover esplorare altre alternative di investimento.

Considerazioni importanti sugli ETF Dividend Aristocrats

Alcune ulteriori considerazioni da fare sugli ETF Dividend Aristocrats

  • Rendimento storico dei dividendi: Prima di investire in un ETF per dividendi aristocratici, è essenziale valutare il rendimento storico dei dividendi dell'ETF e delle aziende che lo compongono. Esamina attentamente la costanza e la crescita dei dividendi nel corso degli anni per valutare la solidità e la capacità delle società di mantenere e aumentare i pagamenti dei dividendi nel tempo.
  • Diversificazione e bilanciamento del portafoglio: Anche se gli ETF per dividendi aristocratici offrono una diversificazione all'interno del fondo, è importante considerare l'allocazione del tuo portafoglio complessivo. Assicurati di bilanciare il tuo portafoglio con una combinazione di asset diversi, come azioni, obbligazioni e altre classi di attività, per mitigare il rischio e massimizzare i rendimenti.
  • Costi e spese: Prima di investire in un ETF, valuta attentamente i costi e le spese associati. Controlla le commissioni di gestione dell'ETF e assicurati di comprendere le eventuali spese aggiuntive, come spese di negoziazione o costi di custodia. Considera anche l'effetto composto dei costi nel tempo e cerca di minimizzarli senza compromettere la qualità del fondo.
  • Obiettivi di investimento a lungo termine: Gli ETF per dividendi aristocratici sono più adatti agli investitori con una prospettiva di lungo termine. Questi fondi sono progettati per fornire un flusso di reddito stabile e in crescita nel tempo, pertanto è consigliabile mantenerli nel portafoglio per beneficiare dei dividendi accumulati e delle opportunità di crescita.


In conclusione, gli ETF per dividendi aristocratici offrono agli investitori un modo intelligente per aumentare i redditi passivi e creare una fonte di reddito stabile nel lungo termine. Grazie alla diversificazione, all'accessibilità e alla gestione fiscale efficiente, gli ETF per dividendi aristocratici possono essere una componente preziosa di un portafoglio di finanza personale ben strutturato. Tuttavia, è importante fare la dovuta due diligence e valutare attentamente le caratteristiche dell'ETF, i suoi costi e le tue esigenze finanziarie prima di prendere una decisione di investimento.



lunedì 15 maggio 2023

46 - Opzioni su titoli che pagano dividendi

Nell'affrontare la valutazione di opzioni emesse su titoli azionari, è fondamentale considerare l'impatto dei dividendi.

Back to Basic - Che cos'è un dividendo e come funziona?

Certamente sappiamo già che i dividendi sono una porzione dei profitti che vengono regolarmente distribuiti ai possessori di titoli azionari. Ma come funziona?

Durante la fase di dichiarazione, che precede di solito di alcuni giorni o settimane il pagamento effettivo, le società annunciano:

  1. la loro intenzione di distribuire i dividendi
  2. l'importo del dividendo che intendono distribuire
  3. la data ex-dividendo, che indica il momento a partire dal quale il titolo azionario comincerà ad essere negoziato senza il diritto al dividendo. 
  4. la data effettiva di pagamento che, di norma, segue di alcuni giorni la data ex-dividendo.
Tra la data ex-dividendo e la data di pagamento vi è la fare di registrazione, durante la quale vengono ufficialmente identificati i possessori di titoli che avranno diritto al dividendo. Solo i proprietari dei titoli registrati hanno il diritto di incassare il dividendo. 

In Italia, i dividendi vengono distribuiti per lo più una volta all'anno, mentre in altri paesi possono essere distribuiti più volte durante l'anno; alcuni titoli distribuiscono dividendi mensilmente.

Che effetto hanno i dividendi sulle opzioni?

Cosa succede se acquistiamo o vendiamo opzioni su titoli che, prima della data di esercizio, hanno in programma di pagare uno (o più) dividendi? Mentre le opzioni sono protette da eventi come stock split, che rappresentano la suddivisione proporzionale dei titoli azionari (ad esempio da un titolo del valore di 160 vengono creati due titoli del valore di 80 ciascuno), e dagli stock dividend, che prevedono la concessione di nuove azioni ai possessori di azioni esistenti. In altre parole, qualora ciò avvenisse, intervengono meccanismi automatici a tutela del possessori delle opzioni.  Tuttavia, le opzioni non sono protette dai dividendi in denaro, il che significa che il pagamento di un dividendo in denaro non influisce sui termini contrattuali delle opzioni. 

Quindi, qualora una Società deciderà di pagare un dividendo è evidente che ciò influenzerà il prezzo dell'azione sottostante e, conseguentemente, il valore dell'opzione corrispondente. Spesso, ma non sempre, questo è già considerato nel prezzo di acquisto o vendita, il che significa che sia il pagamento effettivo del dividendo che le aspettative ad esso legate possono influire sul valore del premio di un'opzione. Tuttavia, se è vero che il dividendo è già incluso nel valore del premio, è altrettanto vero che una sorpresa in termini di taglio o aumento del dividendo rispetto alla politica dei dividendi esistente può determinare una variazione nel prezzo.

Ma andiamo con ordine.

Note operative conseguenti all'effetto della dichiarazione del dividendo sulle opzioni

Anzitutto è importante considerare che il pagamento dei dividendi può influire sul prezzo delle azioni sottostanti e quindi sull'andamento del prezzo delle opzioni corrispondenti. Infatti spesso si osserva che alla data ex-dividendo il prezzo del titolo azionario diminuisce all'incirca dell'importo del dividendo. È importante notare che, per evitare opportunità di arbitraggio, la riduzione del prezzo del titolo azionario dopo lo stacco del dividendo dovrebbe corrispondere all'ammontare netto del dividendo.

Inoltre, strategicamente:

Opzioni americane: Le opzioni americane possono essere esercitate in qualsiasi momento prima della data di scadenza. Se detieni un'opzione call americana su un'azione che paga dividendi, potresti decidere di esercitarla prima della data di pagamento del dividendo per beneficiare del flusso di cassa. Al contrario, se detieni un'opzione put americana su un'azione che paga dividendi, potresti scegliere di esercitarla prima del pagamento del dividendo per evitare di incorrere nella perdita dovuta alla diminuzione del prezzo dell'azione causata dal pagamento del dividendo.

Opzioni europee: Le opzioni europee possono essere esercitate solo alla data di scadenza. Ciò significa che non puoi esercitare l'opzione prima del pagamento del dividendo. Tuttavia, anche in questo caso il prezzo dell'opzione potrebbe essere influenzato dalle aspettative di pagamento del dividendo, poiché il mercato tiene conto di tali informazioni nel determinare il prezzo dell'opzione.

Di norma, le opzioni sugli indici azionari sono di tipo europeo; quelle sui singoli titoli azionari sono di norma di tipo americano. 

Effetto dei Dividendi sulle Opzioni CALL

Anzitutto nel caso di un’opzione CALL lo stacco di un dividendo comporta una diminuzione del valore dell’opzione. È quindi evidente che non e mai conveniente esercitare anticipatamente un’opzione CALL emessa su un titolo azionario che non paga dividendi

Nel caso invece di un'opzione CALL emessa su un titolo azionario che paga dividendi durante la vita dell’opzione, l’esercizio anticipato di una call americana può essere conveniente solo immediatamente prima di una data di stacco dei dividendi e solo se

  • l'opzione è ITM (in the money) ed il valore del portafoglio che si ottiene in seguito all’incasso del dividendo supera il valore dell’opzione non esercitata

e se

  • l’ammontare del dividendo è superiore all’interesse che si percepisce sulle somme necessarie per l'acquisto del sottostante

Infatti con l’esercizio anticipato dell'opzione call incasseremo il dividendo ma dovremo versare il controvalore per l'acquisto andando a perdere gli interessi che sarebbero maturati da quel momento fino alla scadenza.

Effetto dei Dividendi sulle Opzioni PUT

Anzitutto nel caso di un’opzione PUT si deve invece considerare che lo stacco di un dividendo comporta un incremento del valore dell’opzione.
Relativamente alla facoltà di esercizio anticipato di un’opzione PUT, il possessore si trova quindi di fronte alla situazione di dover scegliere tra:
  • non esercita l’opzione e quindi perde l’interesse derivante dall’esercizio
  • esercita l'opzione e quindi non trae profitto dal fatto che la put si incrementa di valore in seguito allo stacco di un dividendo
La scelta tra uno e l'altro scenario deriverà dalla condizione in cui si trova il detentore. 
Ad esempio se avesse acquistato l'opzione PUT per proteggere una posizione, potrebbe decidere di non esercitare l'opzione PUT per incassare il dividendo.

domenica 14 maggio 2023

45 - Differenze tra premi delle opzioni e dividendi

 

Benvenuti in questo articolo che vi fornirà una panoramica generale sulle opzioni e sui dividendi e spiegherà la differenza tra le due tipologie di investimento.

Le opzioni sono strumenti finanziari derivati che danno al titolare il diritto, ma non l'obbligo, di comprare o vendere un asset sottostante ad un prezzo prestabilito entro una data di scadenza. Le opzioni possono essere utilizzate per speculare sulle fluttuazioni di prezzo di un'azione, per coprire le perdite in caso di calo di valore dell'asset sottostante o per generare reddito supplementare attraverso la vendita di opzioni.

I dividendi, invece, sono una parte dei profitti di un'azienda che viene distribuita ai suoi azionisti sotto forma di pagamenti in denaro o in azioni. I dividendi sono spesso utilizzati come strumento per generare reddito passivo a lungo termine e sono particolarmente popolari tra gli investitori che cercano stabilità e crescita del valore a lungo termine.

La differenza principale tra le due tipologie di investimento è che le opzioni sono strumenti finanziari derivati che si basano sul prezzo di un asset sottostante, mentre i dividendi sono una parte dei profitti di un'azienda che viene distribuita agli azionisti. Inoltre, mentre le opzioni possono essere utilizzate per speculare sulle fluttuazioni di prezzo di un'azione, i dividendi sono spesso utilizzati come strumento per generare reddito passivo a lungo termine.

Le opzioni e i dividendi sono entrambi strumenti finanziari che possono essere utilizzati per raggiungere obiettivi di investimento diversi. Le opzioni, ad esempio, possono essere utilizzate per speculare sui movimenti di prezzo a breve termine di un'azione, sfruttando l'effetto leva per aumentare i profitti potenziali. D'altra parte, i dividendi possono offrire un flusso costante di reddito a lungo termine, che può essere particolarmente interessante per gli investitori in cerca di stabilità e protezione dal rischio di mercato.

È importante notare che, sebbene le opzioni siano spesso utilizzate per generare profitti a breve termine, esse comportano anche un rischio elevato e possono portare a perdite significative. D'altra parte, i dividendi possono fornire una fonte affidabile di reddito passivo a lungo termine, ma possono anche essere soggetti a fluttuazioni in base alle prestazioni dell'azienda emittente.

Inoltre, la scelta tra opzioni e dividendi dipende dalle esigenze e dagli obiettivi di ogni investitore. Ad esempio, un investitore che cerca di proteggersi dalle fluttuazioni di prezzo delle azioni sottostanti potrebbe preferire le opzioni come strumento di copertura, mentre un investitore che cerca un reddito costante a lungo termine potrebbe preferire i dividendi.

In sintesi, le opzioni e i dividendi sono strumenti finanziari che offrono prospettive diverse agli investitori, in base alle loro esigenze e obiettivi. È importante comprendere le differenze tra le due tipologie di investimento e valutare attentamente i rischi e i benefici prima di decidere quale strategia adottare.

 Introduzione alle opzioni e ai dividendi

Le opzioni e i dividendi sono due tipologie di investimento molto diffuse. L'obiettivo di questo post è fornire una panoramica generale sulle opzioni e sui dividendi e spiegare le differenze tra le due tipologie di investimento.

Le opzioni sono contratti che danno all'acquirente il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere un bene a un prezzo determinato, entro una data stabilita. I dividendi, invece, sono una parte dei profitti di un'azienda distribuiti ai propri azionisti.

Il principale vantaggio delle opzioni è che permettono di investire con un capitale limitato, perché il prezzo dell'opzione è molto inferiore rispetto al prezzo dell'azione sottostante. Inoltre, le opzioni offrono un elevato potenziale di guadagno.

I dividendi, invece, offrono un flusso di reddito costante e affidabile ai propri investitori, grazie alla distribuzione periodica dei profitti dell'azienda.

In definitiva, la scelta tra opzioni e dividendi dipende dall'obiettivo di investimento dell'investitore e dal suo livello di rischio. Le opzioni sono più rischiose, ma offrono un elevato potenziale di guadagno, mentre i dividendi sono più sicuri, ma offrono rendimenti inferiori.

Come investire in opzioni

In questo post, verranno illustrati i concetti di base delle opzioni e verrà spiegato come investire in opzioni, con esempi pratici.

Le opzioni sono strumenti complessi che richiedono una buona conoscenza degli aspetti tecnici e delle strategie di investimento. La prima cosa da fare quando si vuole investire in opzioni è capire come funzionano. Le opzioni si dividono in due categorie: call e put. Le opzioni call danno il diritto di acquistare un'azione a un prezzo prestabilito entro una data stabilita, mentre le opzioni put danno il diritto di vendere un'azione a un prezzo prestabilito entro una data stabilita.

Per investire in opzioni, è necessario disporre di un conto di trading con un broker specializzato. È importante scegliere un broker affidabile e con una buona reputazione sul mercato.

Una delle strategie più utilizzate dagli investitori è quella di utilizzare le opzioni per coprire le proprie posizioni di mercato, in modo da ridurre il rischio di perdita. Inoltre, le opzioni possono essere utilizzate per generare reddito attraverso la vendita di opzioni call o put.

Per investire in opzioni, è importante avere una buona comprensione degli aspetti tecnici, delle strategie di investimento e dei rischi associati. Si consiglia di investire solo una piccola parte del proprio capitale in opzioni e di utilizzare sempre la gestione del rischio per limitare le perdite.

Come investire in dividendi

In questo post, verranno illustrati le strategie di investimento in dividendi e verrà spiegato come scegliere le azioni giuste per un portafoglio di dividendi.

Investire in dividendi è una strategia di investimento popolare tra gli investitori a lungo termine che cercano una fonte di reddito costante e affidabile. In questo post, esploreremo come investire in dividendi e come scegliere le giuste azioni per il tuo portafoglio.

Per prima cosa, è importante capire cos'è un dividendo. Un dividendo è una porzione dei profitti di un'azienda che viene distribuita ai suoi azionisti. Le società possono scegliere di pagare i dividendi su base regolare, ad esempio ogni trimestre, o sporadicamente. Il rendimento dei dividendi è espresso come percentuale del prezzo delle azioni. Ad esempio, se un'azione costa $ 100 e paga un dividendo annuale di $ 4, il rendimento dei dividendi sarebbe del 4%.

Quando si sceglie un'azione per il proprio portafoglio di dividendi, ci sono diversi fattori da considerare. In primo luogo, è importante guardare il rendimento dei dividendi. Mentre un alto rendimento dei dividendi può sembrare allettante, potrebbe anche indicare un'azienda in difficoltà finanziarie o che sta pagando un dividendo non sostenibile. Una buona regola generale è cercare un rendimento dei dividendi tra il 2% e il 6%.

In secondo luogo, è importante guardare alla crescita dei dividendi. Un'azienda che ha un track record di incremento dei dividendi negli anni precedenti potrebbe essere un'ottima scelta per gli investitori a lungo termine. Ad esempio, la società di bevande Coca-Cola ha aumentato i suoi dividendi per 59 anni consecutivi.

In terzo luogo, è importante guardare ai fondamentali dell'azienda. Una società con una forte posizione finanziaria e un modello di business solido avrà maggiori probabilità di mantenere i suoi dividendi nel tempo. Inoltre, guardare ai settori in cui l'azienda opera può anche essere un fattore importante da considerare.

Una volta che hai selezionato le azioni per il tuo portafoglio di dividendi, è importante monitorarle regolarmente. Le società possono ridurre o eliminare i dividendi in qualsiasi momento e quindi è importante stare attenti ai segnali di avvertimento, come una diminuzione dei profitti o un aumento del debito dell'azienda.

Ci sono diverse strategie che gli investitori possono utilizzare per costruire un portafoglio di dividendi diversificato. Una delle strategie più comuni è quella di utilizzare fondi negoziati in borsa (ETF) che investono in un ampio spettro di azioni che pagano dividendi. Questo aiuta a ridurre il rischio e aumentare la diversificazione del portafoglio.

In definitiva, investire in dividendi può essere una strategia di investimento attraente per gli investitori a lungo termine che cercano una fonte di reddito costante e affidabile. Tuttavia, come con qualsiasi forma di investimento, è importante fare le proprie ricerche e comprendere i rischi e le potenziali ricompense prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.

Infine, è importante tenere d'occhio la performance delle azioni scelte. Anche se un'azione paga un dividendo allettante, potrebbe non essere un investimento saggio se il prezzo delle azioni sta diminuendo costantemente. Per questo motivo, è importante monitorare l'andamento delle azioni scelte e, se necessario, apportare modifiche al portafoglio di dividendi per garantire un'efficace gestione del rischio.

 Conclusione

In conclusione, le opzioni e i dividendi sono due tipologie di investimento che offrono prospettive diverse agli investitori. Le opzioni sono uno strumento flessibile che può essere utilizzato per speculare, coprire le perdite o generare reddito supplementare, mentre i dividendi sono uno strumento per generare reddito passivo a lungo termine e sono particolarmente popolari tra gli investitori che cercano stabilità e crescita del valore a lungo termine. Tuttavia, è importante ricordare che ogni investimento comporta rischi e che la scelta delle azioni giuste richiede tempo e ricerca. Scegliere le azioni giuste (per dividendi o le opzioni) richiede una valutazione attenta e accurata delle performance delle aziende, nonché una comprensione dei fattori che influenzano il pagamento dei dividendi. Seguendo i consigli di questo post, i lettori potranno fare scelte informate e costruire un portafoglio di dividendi sano e redditizio.

 

 

sabato 13 maggio 2023

44 - Le differenze tra opzioni PUT e CALL

Se sei nuovo al mondo delle opzioni, può sembrare complicato capire le differenze tra le opzioni call e put. Ma non preoccuparti, in questo post ti spiegherò tutto ciò che devi sapere per capire queste due tipologie di opzioni.

Un'altra differenza importante da considerare quando si investe in opzioni è la differenza tra opzioni europee e americane. Le opzioni europee possono essere esercitate solo alla scadenza dell'opzione, mentre le opzioni americane possono essere esercitate in qualsiasi momento prima della scadenza. Questo significa che le opzioni americane offrono una maggiore flessibilità per l'acquirente, ma di solito hanno un premio più elevato rispetto alle opzioni europee. Tuttavia, la scelta tra opzioni europee e americane dipende dal tuo obiettivo di investimento e dalla tua strategia.

Le opzioni call e put sono entrambe contratti tra acquirente e venditore che danno all'acquirente il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare o vendere un'azione ad un prezzo stabilito (il prezzo di esercizio o "strike price") entro una data prestabilita. Le opzioni call e put sono le due tipologie principali di opzioni e ogni opzione può essere utilizzata in modo diverso a seconda delle strategie di investimento.

L'opzione call dà all'acquirente il diritto di acquistare un'azione al prezzo di esercizio, mentre l'opzione put dà all'acquirente il diritto di vendere un'azione al prezzo di esercizio. Ecco alcune differenze chiave tra le due tipologie di opzioni:

Opzioni Call

Un'opzione call dà al proprietario il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare un'azione sottostante ad un prezzo stabilito (noto come prezzo di esercizio o strike price) entro una data specifica (nota come data di scadenza). Il titolare di un'opzione call ha il diritto, ma non l'obbligo, di acquistare l'asset sottostante, il che significa che può scegliere di esercitare l'opzione se il prezzo dell'asset sottostante è superiore al prezzo di esercizio al momento della scadenza dell'opzione. In altre parole, quando acquisti un'opzione call, sei fondamentalmente scommettendo sull'aumento del prezzo dell'azione sottostante.

Ad esempio, supponiamo che l'azione di Apple sia attualmente a $ 100. Puoi acquistare un'opzione call per Apple ad un prezzo di esercizio di $ 110 e una data di scadenza di tre mesi. Ciò significa che hai il diritto di acquistare l'azione di Apple a $ 110 entro la data di scadenza. Se l'azione di Apple sale a $ 120 entro la data di scadenza, puoi esercitare il tuo diritto e acquistare l'azione a $ 110. In questo caso, avresti realizzato un profitto di $ 10 per azione.

In caso contrario, se l'azione di Apple rimane a $ 100 o scende entro la data di scadenza, la tua opzione call diventa inutile e perdi il costo dell'opzione.

Opzioni Put

Un'opzione put dà al proprietario il diritto, ma non l'obbligo, di vendere un'azione sottostante ad un prezzo stabilito entro una data specifica. Il titolare di un'opzione put ha il diritto, ma non l'obbligo, di vendere l'asset sottostante, il che significa che può scegliere di esercitare l'opzione se il prezzo dell'asset sottostante è inferiore al prezzo di esercizio al momento della scadenza dell'opzione. In altre parole, quando acquisti un'opzione put, sei fondamentalmente scommettendo sulla diminuzione del prezzo dell'azione sottostante.

Ad esempio, supponiamo che l'azione di Tesla sia attualmente a $ 800. Puoi acquistare un'opzione put per Tesla ad un prezzo di esercizio di $ 750 e una data di scadenza di tre mesi. Ciò significa che hai il diritto di vendere l'azione di Tesla a $ 750 entro la data di scadenza. Se l'azione di Tesla scende a $ 700 entro la data di scadenza, puoi esercitare il tuo diritto e vendere l'azione a $ 750. In questo caso, avresti realizzato un profitto di $ 50 per azione.

In caso contrario, se l'azione di Tesla rimane a $ 800 o aumenta entro la data di scadenza, la tua opzione put diventa inutile e perdi il costo dell'opzione.

In entrambi i casi, comunque ed a prescindere dall’esito, il venditore dell'opzione (detto anche "scrittore" o “writer” in inglese) incassa il premio dell'opzione, ovvero il prezzo pagato dall'acquirente per acquistare il diritto di esercitare l'opzione.

Scegliere tra un'opzione call e un'opzione put

Ma come scegliere tra un'opzione call e un'opzione put? Dipende dalla tua previsione sul prezzo dell'azione sottostante. Infatti, se pensi che il prezzo dell'azione aumenterà, potresti considerare l'acquisto di un'opzione call. Se invece pensi che il prezzo dell'azione diminuirà, potresti considerare l'acquisto di un'opzione put. Infatti, riepilogando:

  • Opzioni call: l'acquirente di un'opzione call spera che il prezzo dell'azione sottostante aumenti in modo significativo. Infatti in questo caso l'acquirente può acquistare l'azione al prezzo di esercizio e venderla a un prezzo più elevato, guadagnando la differenza tra il prezzo di esercizio e il prezzo di vendita. Se il prezzo dell'azione sottostante non aumenta, l'acquirente può scegliere di non esercitare l'opzione e perdere solo il costo dell'opzione stessa.
  • Opzioni put: l'acquirente di un'opzione put spera che il prezzo dell'azione sottostante diminuisca. In questo caso, l'acquirente può vendere l'azione al prezzo di esercizio e acquistarla a un prezzo più basso, guadagnando la differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto. Se il prezzo dell'azione sottostante non diminuisce, l'acquirente può scegliere di non esercitare l'opzione e perdere solo il costo dell'opzione stessa.

Quali sono le principali differenze tra le opzioni call e le opzioni put?

La principale differenza tra le opzioni call e le opzioni put è che le opzioni call forniscono all'acquirente il diritto di acquistare l'azione sottostante a un prezzo prestabilito, mentre le opzioni put forniscono all'acquirente il diritto di vendere l'azione sottostante a un prezzo prestabilito. In altre parole, le opzioni call offrono la possibilità di acquistare l'azione in un momento futuro ad un prezzo previsto come conveniente, mentre le opzioni put offrono la possibilità di vendere l'azione in un momento futuro ad un prezzo previsto come conveniente.

In conclusione, la comprensione delle differenze tra le opzioni call e le opzioni put è essenziale per investire nel mercato delle opzioni in modo efficace. Ora abbiamo appena iniziato e gettato le basi per quella che, si spera, si rivelerà una base solida per capire come funzionano queste due tipologie di opzioni e perché gli investitori le utilizzano. È importante comunque ricordare che le opzioni sono strumenti complessi e potenzialmente rischiosi. Prima di investire in opzioni, è essenziale capire i rischi associati e valutare attentamente la tua strategia di investimento. La determinazione di un prezzo profittevole, chiave di ogni strategia, per le opzioni call e put richiede un'analisi approfondita che sarà trattata in post futuri. Quindi, continua a seguirci per maggiori approfondimenti su come fare trading di opzioni in modo efficace.

venerdì 12 maggio 2023

43 - REIT: Investire in Immobili e Dividendi

Introduzione:

Quando si tratta di investire nel settore immobiliare senza dover affrontare le complessità e le spese di una proprietà diretta, i Real Estate Investment Trusts (REIT) rappresentano una soluzione interessante. In questo articolo, esploreremo cosa sono i REIT, le differenze rispetto ad altri strumenti affini, i rischi e i vantaggi di questo tipo di investimento, nonché alcuni aspetti da considerare attentamente.

Cosa è un REIT:

Un Real Estate Investment Trust (REIT) è una società che investe in immobili al fine di generare reddito per i suoi investitori. I REIT consentono agli investitori di partecipare al mercato immobiliare senza dover acquistare o gestire direttamente proprietà. Per ottenere lo status di REIT, una società deve distribuire almeno il 90% del suo reddito imponibile come dividendi agli azionisti.

Differenze con REIT ed altri strumenti affini:

Esistono diverse varianti di REIT che vale la pena esaminare. I REIT settoriali sono focalizzati su settori specifici, come uffici, alloggi, centri commerciali o sanità. Questa specializzazione consente agli investitori di concentrarsi su un particolare settore immobiliare e beneficiare delle sue specifiche dinamiche di mercato. Gli mREIT (mortgage REIT) investono in mutui ipotecari anziché in proprietà fisiche, generando reddito dai pagamenti degli interessi sui mutui.

Rischi particolari di questo strumento di investimento:

Come ogni investimento, i REIT comportano alcuni rischi. La volatilità dei prezzi delle azioni dei REIT può essere influenzata da fattori come i tassi di interesse, la situazione economica generale e le tendenze del mercato immobiliare. Inoltre, le prestazioni dei REIT possono essere dipendenti dalla gestione e dalla qualità degli immobili nel loro portafoglio. Un'altra considerazione importante riguarda i rischi specifici del settore in cui opera il REIT. Ad esempio, un REIT orientato verso il settore alberghiero potrebbe essere influenzato da fluttuazioni nel turismo o in eventi imprevisti.

Vantaggi particolari di questo strumento di investimento:

I REIT offrono diversi vantaggi ai loro investitori. In primo luogo, permettono di diversificare il portafoglio, poiché consentono di investire in immobili senza dover acquistare proprietà individuali. Inoltre, i REIT offrono una fonte regolare di reddito attraverso i dividendi distribuiti, che possono essere particolarmente interessanti per gli investitori in cerca di flussi di cassa costanti. Inoltre, i REIT sono solitamente altamente regolamentati e devono soddisfare determinati criteri per mantenere il loro status fiscale privilegiato.

Alcuni aspetti da attenzionare:

Prima di investire in un REIT, è importante considerare alcuni aspetti chiave. 

Innanzitutto, devono essere valutate attentamente la strategia e l'approccio del REIT in cui stai considerando di investire. Analizza la qualità degli immobili nel loro portafoglio, la solidità della gestione e la reputazione del REIT sul mercato. Inoltre, considera attentamente i rendimenti passati e le prospettive future del REIT, tenendo conto dei fattori di rischio specifici del settore in cui opera.

Inoltre, tieni presente che i dividendi dei REIT sono soggetti a tassazione. Verifica le normative fiscali nel tuo paese e comprendi come i dividendi dei REIT saranno trattati dal punto di vista fiscale. In alcuni casi, i dividendi dei REIT possono essere tassati come reddito ordinario, mentre in altri possono beneficiare di tassi di imposta agevolati.

Infine, è importante tenere presente che gli investimenti in REIT sono a lungo termine. La performance dei REIT può variare nel breve periodo, ma nel lungo periodo tendono a fornire rendimenti interessanti. Pertanto, è consigliabile considerare gli investimenti in REIT come una componente a lungo termine del tuo portafoglio di investimenti.

Differenze tra REIT ed immobili reali:

Investire in REIT rispetto all'acquisto diretto di immobili presenta diverse differenze, vantaggi e svantaggi 

Differenze dei REIT rispetto ad immobili reali

  • Maggiore facilità nell'accesso al mercato immobiliare: Investire in REIT offre un accesso immediato al mercato immobiliare senza dover affrontare l'acquisto diretto di proprietà fisiche e senza dover effettuare grandi investimenti in proprietà fisiche.
  • Liquidità: I REIT sono negoziati in borsa, consentendo agli investitori di comprare e vendere azioni in modo rapido e semplice.
  • Diversificazione: Investendo in REIT, gli investitori possono diversificare il proprio portafoglio, poiché possono possedere azioni di diverse proprietà e settori immobiliari.

Vantaggi dei REIT rispetto ad immobili reali

  • Reddito regolare: I REIT distribuiscono solitamente una percentuale significativa del loro reddito come dividendi, offrendo agli investitori una fonte regolare di reddito.
  • Accesso a settori specifici: I REIT settoriali consentono agli investitori di concentrarsi su settori immobiliari specifici, come uffici, alloggi o centri commerciali, sfruttando le opportunità di crescita in tali settori.

Svantaggi dei REIT rispetto ad immobili reali

  • Volatilità del prezzo delle azioni: Le azioni dei REIT possono essere soggette a fluttuazioni di prezzo a causa di fattori come i tassi di interesse e le tendenze del mercato immobiliare.
  • Dipendenza dalla gestione: Le prestazioni dei REIT possono essere influenzate dalla qualità della gestione e dalla selezione degli immobili nel loro portafoglio
  • Tassazione: La tassazione dei dividendi dei REIT può variare da paese a paese. È importante comprendere le normative fiscali locali e considerare gli effetti fiscali degli investimenti in REIT.

In generale, investire in REIT offre diversi vantaggi, come l'accesso al mercato immobiliare, la diversificazione del portafoglio e un reddito regolare sotto forma di dividendi. Tuttavia, è essenziale valutare attentamente i rischi specifici del settore, la qualità della gestione e le normative fiscali locali prima di prendere decisioni di investimento.

Conclusione

I Real Estate Investment Trusts (REIT) offrono agli investitori l'opportunità di partecipare al mercato immobiliare senza la necessità di acquistare proprietà fisiche. Attraverso i dividendi distribuiti, i REIT offrono una fonte regolare di reddito per gli investitori, rendendoli attraenti per coloro che cercano flussi di cassa costanti. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i rischi specifici del settore e considerare la reputazione e la gestione del REIT prima di investire. Tenendo presente questi aspetti, i REIT possono essere un'aggiunta interessante a un portafoglio di investimenti ben diversificato, consentendo agli investitori di beneficiare delle opportunità del settore immobiliare e dei dividendi generati dai loro investimenti.

55 - Opzioni e Volatilità - 505 Scarsa Volatilità

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