giovedì 19 gennaio 2023

39. Diversificazione

 La diversificazione del portafoglio è una delle regole d'oro della gestione del rischio. La diversificazione consente di distribuire il rischio su una varietà di attività, in modo da ridurre l'esposizione al rischio di un singolo titolo o settore andando a ridurre (se non ad eliminare del tutto) il rischio legato alla concentrazione.

Rischio di Concentrazione

Il rischio di concentrazione è un rischio finanziario che si verifica quando una parte significativa del portafoglio è investita in un singolo titolo o in un singolo settore. Questo significa che il portafoglio è troppo dipendente da una sola attività o settore, esponendo l'investitore a un elevato rischio di perdite se l'attività o il settore dovesse subire una flessione. La concentrazione può essere su un singolo titolo o su un settore (o per area geografica o, addirittura, su una intera asset class).

Un esempio di rischio di concentrazione per un portafoglio concentrato su un singolo titolo potrebbe essere un investitore che ha acquistato una grande quantità di azioni di un'unica società, ad esempio la società XYZ. Se la società XYZ dovesse subire una flessione, ad esempio a causa di problemi finanziari o di cambiamenti nel mercato, l'investitore subirebbe una perdita significativa poiché gran parte del proprio portafoglio è concentrato in un'unica attività.

Un esempio di rischio di concentrazione per un portafoglio concentrato su un singolo settore potrebbe essere un investitore che ha investito solo in società tecnologiche. Se il settore tecnologico dovesse subire una flessione, ad esempio a causa di cambiamenti nella domanda dei consumatori o di cambiamenti normativi, l'investitore subirebbe una perdita significativa poiché gran parte del proprio portafoglio è concentrato in un solo settore.

In entrambi i casi, la diversificazione del portafoglio può aiutare a ridurre il rischio di concentrazione, poiché distribuisce il rischio su una varietà di attività e settori, per esempio un investitore potrebbe (o dovrebbe?) considerare di investire in un mix di azioni di diverse società, in obbligazioni, in fondi immobiliari e in materie prime, in modo da diversificare il proprio portafoglio e ridurre l'esposizione al rischio di concentrazione. Inoltre, è importante considerare anche la diversificazione geografica del portafoglio, ovvero investire in società e settori di diverse aree geografiche, in modo da ridurre l'esposizione al rischio legato ad una specifica area geografica; come linea guida possiamo prendere il non investire più del 5% del proprio patrimonio in un singolo titolo o settore. Comunque, in ogni caso, rimane importante monitorare costantemente il proprio portafoglio e modificarlo se necessario per adattarsi alle condizioni del mercato.

Rischio di Sovra-diversificazione

All'opposto della concentrazione, troviamo la sovradiversificazione. La sovradiversificazione è un rischio che si verifica quando un portafoglio è troppo diversificato, ovvero quando contiene troppe attività e settori diversi. Ciò può portare a una diluizione del rendimento, poiché ogni singola attività contribuirà solo in modo marginale al rendimento complessivo del portafoglio.

Un esempio di sovradiversificazione potrebbe essere un investitore che ha acquistato azioni di centinaia di società diverse, inclusi titoli di piccole capitalizzazioni e titoli di società in difficoltà. In questo caso, l'investitore potrebbe trovarsi con un portafoglio troppo diversificato, in cui ogni singola attività contribuisce solo in modo marginale al rendimento complessivo.

Ci sono diverse difficoltà legate alla sovradiversificazione:

  • Diluizione del rendimento: La sovradiversificazione può portare a una diluizione del rendimento poiché ogni singola attività contribuirà solo in modo marginale al rendimento complessivo del portafoglio.
  • Maggiore complessità: Un portafoglio troppo diversificato può essere difficile da gestire e monitorare. Ci saranno più attività da tenere sotto controllo e una maggiore quantità di informazioni da gestire.
  • Costi maggiori: La sovradiversificazione può portare a costi maggiori, poiché ci saranno più attività da acquistare e mantenere.
  • Difficoltà nella selezione degli investimenti: La sovradiversificazione può rendere più difficile la selezione degli investimenti, poiché ci saranno più opzioni da valutare.

Per evitare la sovradiversificazione è importante valutare sempre il proprio profilo di rischio e le proprie aspettative di rendimento, e non investire più del necessario in un singolo titolo o settore. Inoltre, è importante monitorare costantemente il proprio portafoglio e modificarlo se necessario per adattarsi alle condizioni del mercato e selezionare gli investimenti in modo meticoloso, concentrandosi su pochi titoli o settori ben selezionati piuttosto che acquistare un gran numero di attività a caso.

Corretta Diversificazione

In generale, quindi, una corretta diversificazione del portafoglio è importante per ridurre il rischio, ma troppa diversificazione può portare ad una diluizione del rendimento ed un aumento dei costi e delle difficoltà di gestione e quindi può essere controproducente.

Per diversificare correttamente il proprio portafoglio, è importante considerare una combinazione di diversi fattori, tra cui il numero di titoli, i settori e i tipi di attività. In generale, più titoli si hanno nel proprio portafoglio, maggiore è la diversificazione e minore è il rischio tuttavia, pur non esistendo un numero esatto che sia considerato "ottimale" per tutti i portafogli, alcuni esperti consigliano di avere almeno 15-20 titoli diversi nel portafoglio per una buona diversificazione. Per quanto riguarda i settori, invece, per una diversificazione difensiva si consiglia di investire in settori stabili come i beni di consumo di base, l'energia, i servizi pubblici e i beni immobili.

Come si misura la diversificazione 

Un primo indicatore che possiamo utilizzare per misurare la corretta diversificazione del proprio portafoglio è il beta del portafoglio.

In realtà il beta può essere utilizzato come una misura della diversificazione solo in un certo senso e solo fino ad un certo punto. Il beta di un portafoglio, infatti, misura la volatilità del portafoglio rispetto al mercato, quindi più il beta di un portafoglio è basso, più il portafoglio è diversificato, poiché questo significa che la volatilità del portafoglio è minore rispetto al mercato. La sua utilità principale, e la motivazione per cui lo menziono è che è di più facile ottenimento rispetto ad altre misurazioni più precise. Infatti il beta non tiene conto della diversità delle attività all'interno del portafoglio, quindi un portafoglio con un beta basso può ancora essere concentrato in pochi titoli o settori ed infatti è correntemente utilizzato per misurare la volatilità del portafoglio rispetto al mercato. Il beta di un portafoglio è calcolato come la media ponderata dei beta delle singole attività che compongono il portafoglio. Un beta di 1 indica che il portafoglio ha la stessa volatilità del mercato. Un beta maggiore di 1 indica che il portafoglio è più volatile del mercato, mentre un beta inferiore a 1 indica che il portafoglio è meno volatile del mercato. Il beta di un portafoglio può essere utilizzato per valutare il rischio del portafoglio e per confrontare la sua volatilità rispetto al mercato. In generale, un beta più alto indica un rischio maggiore, mentre un beta più basso indica un rischio minore.

Per ottenere un beta più basso del proprio portafoglio si può investire in titoli con un beta inferiore a 1, come le obbligazioni, o in settori stabili come i beni di consumo di base, l'energia, i servizi pubblici e i beni immobili.

Il coefficiente di correlazione interno al portafoglio è invece più complesso da calcolare.

Il coefficiente di correlazione, infatti, è un indicatore statistico che misura la relazione lineare tra due variabili. In generale, si utilizza per misurare la relazione tra due serie di dati, nel nostro caso dovrebbe essere utilizzato per confrontare i rendimenti storici delle diverse attività che compongono il nostro portafoglio.

Il coefficiente di correlazione per un portafoglio azionario può essere calcolato utilizzando la matrice di correlazione. Ecco i passaggi per calcolarlo:

  1. Recuperare i rendimenti storici per ogni titolo nel portafoglio.
  2. Calcolare il rendimento medio per ogni titolo.
  3. Calcolare la deviazione standard per ogni titolo.
  4. Calcolare la correlazione tra ogni coppia di titoli utilizzando la formula:
  5. (covarianza tra i rendimenti dei titoli i e j) / (deviazione standard del rendimento del titolo i * deviazione standard del rendimento del titolo j)
  6. Creare una matrice di correlazione in cui i valori sulla diagonale principale sono 1 e i valori fuori dalla diagonale principale sono le correlazioni calcolate tra ogni coppia di titoli.
La matrice di correlazione così creata fornirà una visione generale della correlazione tra i titoli nel portafoglio e può essere utilizzata per valutare il rischio del portafoglio e per decidere quali titoli includere o escludere dal portafoglio.

Appare subito evidente la differente complessità di una simile operazione

Il coefficiente di correlazione può essere utilizzato per valutare la diversità delle attività all'interno del portafoglio: un valore vicino a 0 indica che le attività non sono correlate tra loro e quindi il portafoglio è ben diversificato. Invece un valore vicino a 1 o -1 indica che le attività sono altamente correlate e quindi il portafoglio è poco diversificato.






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