venerdì 23 agosto 2019

3. Gestione Attiva Posizioni







La parte della mia strategia relativa alla gestione attiva del mio portafoglio, che ricordiamo risulta essere orientato alla creazione di una macchina di dividendi, risulta essere abbastanza semplice nei suoi tratti essenziali. Essa infatti attiene più alla tattica che alla strategia in senso proprio essendo strumentale alla creazione ed al mantenimento in efficienza del flusso di entrate del mio portafoglio.




Proviamo a vederla insieme:



FASE TRANSITORIA




Al momento il mio portafoglio contiene diverse posizioni create prima che scoprissi la possibilità di acquistare i titoli a sconto mediante la vendita di opzioni put (con ulteriore risparmio sulle commissioni di acquisto e vendita) e che di conseguenza non sono arrotondate. In questa fase un focus particolare sarà dato al completamento delle singole posizioni a tagli opzionabili (100x).



Gestione Posizioni Azionarie:




APERTURA DELLE POSIZIONI


Al di fuori dei titoli detenuti all'interno del Conto PIR, per i quali sembra non essere consentito, le singole posizioni saranno aperte mediante la vendita di opzioni put. Per questo motivo le posizioni  avranno un taglio minimo corrispondente al numero di azioni richiesta dal singolo contratto ( normalmente 100 ma anche diversi, ad esempio per ENI 500). Le posizioni così aperte potranno essere incrementate a fronte di successive vendite di opzioni put.









GESTIONE DELLE POSIZIONI




  1. Le azioni possono essere semplicemente tenute per trarre vantaggio dei dividendi e del possibile capital gain. Tale gestione riguarderà principalmente le azioni detenute all'interno del conto PIR.

  2. Delle opzioni calls possono essere vendute contro i titoli detenuti ad almeno il prezzo di acquisto fino a che l'azione non viene assegnata. Le Covered Calls vendute possono essere "rollate", ma solo se il prezzo del titolo sottostante sale e solo a credito.

  3. Qualora il presso dovesse scendere oltre il 17,5%, comincio a valutare la possibilità di procedere in ottica DCA (Dollar Cost Averaging), sempre rispettando la regola dei multipli.

  4. Superato il 30% di perdita, laddove non dovuta a fattori critici dell'azienda ma a dinamiche ad essa esterna e fermo restando il doveroso perdurare della bontà dell'analisi svolta, comincio a valutare la possibilità di wash sales in ottica di TLH (Tax Loss Harvesting)





CHIUSURA DELLE POSIZIONI


Quando una Società smette di rispettare tutti criteri che ci hanno portato a sceglierla o taglia il dividendo oltre un limite accettabile, tutte le posizioni devono essere chiuse il prima possibile, possibilmente in profitto. La chiusura delle posizioni può avvenire mediante la vendita di Covered Call, anche ITM, laddove conveniente.






Gestione delle posizioni in Opzioni:



Cash Secured Puts (CSP)



La vendita di opzioni Put è il modo principale con il quale vengono costruite posizioni nel mio portafoglio. La vendita di opzioni put comporta numerosi vantaggi rispetto al normale acquisto diretto, quali un flusso periodico di premi in attesa di valutazioni accettabili, un cospicuo risparmio sulle commissioni di negoziazione (anzi, vengo pagato per comprare i titoli che voglio al prezzo che voglio), la possibilità di manovrare la posizione in caso di eventi avversi (offrendo una potenziale way out) con l'unico svantaggio di una size minima non sempre conveniente soprattutto in caso di strike elevati.





La vendita di opzioni put dovrebbe avvenire solo ed esclusivamente in modo coperto (a.k.a. Cash Secured Puts, CSP). L'idea è quella di vendere tutte quelle put, e solo quelle put, che mi posso permettere di vedermi assegnate in ogni momento mantenendo un profilo di rischio simile (ma inferiore!) a quello del tradizionale cassettista.





Opzioni put possono essere vendute anche per occupare la liquidità in eccesso in mancanza si quotazioni allettanti. In tale eventualità, il ricorso ad una sovraesposizione "ragionevole" può essere valutato. In questo caso, allo scadere potranno essere "rinnovate" modificando lo strike. Per occupare la liquidità è preferibile ricorrere alla vendita di put settimanali (o a breve scadenza) per sfruttare al meglio gli effetti del time decay sul premio.





In caso di assegnazione il titolo può essere tenuto percependo i dividendi oppure può essere usato a copertura per la vendita di opzioni Call.




Covered Calls (CC)





La vendita ti opzioni Call serve principalmente a due scopi.

Da un lato genera un flusso costante e continuo di denaro in entrata mediante la vendita di covered call contro azioni che comunque deterrei in portafoglio (in questo caso, allo scadere potranno essere "rinnovate" eventualmente modificandone lo strike. Anche in questo caso, laddove disponibili, è preferibile ricorrere alla vendita di put settimanali (o a breve scadenza) per sfruttare al meglio gli effetti del time decay sul premio), e dall'altro può aiutarmi a "liberarmi" di quei titoli non più graditi con un extra profitto e minori spese di negoziazione (consentendomi nel caso anche un ripensamento all'ultimo minuto).



La vendita di naked call (ovvero la vendita di Call senza il possesso del sottostante) deve essere evitata (o ridotta a veramente casi eccezionali) in quanto posizione con rischio illimitato.




Gestione delle posizioni in ETF:



Al momento mi sono ancora tenuto fuori dal mondo ETF.



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