venerdì 26 giugno 2020

24. MY INVESTOR POLICY STATEMENT - Parte 1


MY INVESTOR POLICY STATEMENT

Ho iniziato questo blog animato dal sincero desiderio documentare il mio viaggio verso l'indipendenza finanziaria e di trovare altre anime affini con cui condividerlo e, soprattutto, di raccogliere feedback onesti sulla strategia e sui piani da me implementati da persone che ne sapessero più di me.
Progredendo piano piano mi sono accorto che questo diario di bordo era anche un modo per "costringermi", passatemi il termine, a migliorare la mia limitata conoscenza del mondo degli investimenti approfondendo tematiche e compiendo ricerche per documentarmi e meglio "consigliare" a chi fosse tanto folle da prendermi ad esempio e, ultimo ma non meno importante, crescere come investitore consapevole perché scrivendo e pubblicizzando i miei piccoli traguardi, ho fatto qualche bagno di realtà ed imparato a responsabilizzarmi sui miei impegni con me stesso.

Per questo motivo, dopo ampia ed approfondita riflessione, mi sono deciso a pubblicare quello che altri prima di me hanno definito "Investor Policy Statement" o meglio delle linee guida ancora più precise e dettagliate di dove voglio arrivare come investitore e delle milestones che mi aiutano a motivarmi ed a capire dove sono in quello che ho scelto come mio (ahimè lungo) cammino. Nel continuo parlerò quindi di 
  1. Obbiettivi (Cosa Voglio)
  2. Priorità (Cosa voglio prima, cosa è più importante)
  3. Valori (Cosa sono disposto a fare per raggiungerlo)
  4. Strategie (Come penso di Arrivarci)

Obbiettivo: Indipendenza Finanziaria

Partiamo innanzitutto dai concetti base, dalle domande che, come piccoli investitori, ci troviamo ad davanti giorno dopo giorno.
Come possiamo definire l'Indipendenza finanziaria?

Una definizione che possiamo adottare è quella che l'indipendenza finanziaria è l'aver raggiunto un livello sufficiente di ricchezza personale (NW - Net Worth) da poter vivere senza dover lavorare per provvedere alle proprie necessità di base.

In altri termini, le persone finanziariamente indipendenti non devono lavorare per vivere ma il loro patrimonio genera un reddito che è maggiore delle loro spese.

Punto iniziale di questo viaggio è che ciascuno di noi, con la propria famiglia, è una piccola azienda, con ricavi, spese e profitti (che altro non sono che la differenza tra le prime due voci). 

Anche se questa cosa è apparentemente banale, è davvero importante fermarsi per un momento a pensare come i profitti (o risparmio) non esistano di per se ma solo come prodotto dell'equazione di cui sopra. Mi provo a spiegare meglio, se vogliamo aumentare le spese tutti sappiamo come fare (anche troppo bene), basta aumentare le uscite, allo stesso modo se vogliamo aumentare i ricavi sappiamo (più o meno consciamente) come fare, basta aumentare le entrate.
Ma se vogliamo aumentare i profitti (o il risparmio che dir si voglia), dobbiamo per forza passare per le altre due grandezze, o aumentiamo le entrate mantenendo ferme le uscite, o diminuiamo le uscite mantenendo ferme le entrate, non vi è altro modo conosciuto di aumentare i profitti.

Ebbene questo blog, pur non tralasciando la frugalità come valore, si concentra sulla prima strada: come aumentare le entrate secondo la seguente formula magica (no, non è veramente magica):

Investendo parte delle proprie entrate in assets finanziari che genereranno a loro volta altre entrate  sotto forma di rendite creando così un circolo virtuoso. 
La rendita, infatti, altro non è che il rendimento generato dal risparmio accumulato (Return of Net Worth).

Ma quanto risparmio è necessario per raggiungere l'indipendenza finanziaria (FI)?

Se definiamo, come sopra, l'indipendenza finanziaria come l'aver raggiunto un livello sufficiente di ricchezza personale da poter vivere senza dover lavorare per provvedere alle proprie necessità di base e se:
                                
Avremo una condizione di indipendenza finanziaria quando sarà soddisfatta la seguente equazione elementare:

Aggiungendo qualche numero possiamo dire che, molto spanno-metricamente, è finanziariamente indipendente chi possiede una ricchezza netta (NW) il cui rendimento è maggiore delle proprie spese.

ATTENZIONE:

Mentre altri blogger aderiscono alla "regola del 4%" (secondo la quale quando puoi ritirare il 4% all'anno dal tuo patrimonio, e ti è sufficiente per coprire le spese, puoi smettere di accumulare perché non finirai mai i soldi) arrivando a definirla come l'equazione definitiva per raggiungere l'indipendenza finanziaria, personalmente, pur non volendo metterne in dubbio la validità, propendo per un approccio più cauto e prudente.
Pertanto, oltre ad inserire un considerevole margine di garanzia al mio tasso di ritiro (WR < 4% ), tra i miei requisiti (e tra i risultati delle equazioni sopra riportate), inserisco come obbiettivo anche la preservazione del mio patrimonio non consentendo prelievi dal principale ma solo dalle rendite generate dallo stesso.

Sintetizzando possiamo vedere:

Standard FIRE 4% Rule


E' sicuramente la strada più veloce.
Andando però a ridurre progressivamente il proprio patrimonio mediante rimborsi, essendo la rendita una funzione del patrimonio anch'essa si andrà a ridurre progressivamente.
Pur essendo più veloce, è sicuramente meno resiliente a shock di mercati prolungati quando, per far fronte alle spese, si è costretti a vendere porzioni di patrimonio sproporzionatamente più grandi di quando si vorrebbe.

My FIRE Rule

E' indubbiamente più lunga da percorrere poiché richiede un'accumulazione di capitale maggiore (ancora più lunga se si inserisce anche la variabile inflattiva) ma decisamente più resiliente in quanto tenta di escludere rimborsi del proprio capitale (che rimarrebbe ai posteri, risolvendo quindi un'altro dei temi che vedremo successivamente); tale svantaggio è, per me, più che ampiamente compensato dalla maggiore tranquillità che ti da: alla fine godersi la vecchiaia senza lavorare è più difficile se non sei tranquillo.

E le spese?
Anche se avremo modo di parlarne estensivamente, essendo le spese uno degli elementi chiave delle equazioni FIRE, non posso esimermi da fornire alcune piccole cautele da tenere conto nell'elaborazione e nell'implementazione delle propria Investor Policy Statement:

La stima delle spese annuali deve essere fatta avendo cura di individuare ed esplicitare tutte le assumptions utilizzate in modo da favorire un monitoraggio puntuale della propria gestione finanziaria ed apportare le opportune modifiche in corso d'opera. Per le medesime ragioni, una volta raggiunta l'indipendenza finanziaria non sarà poi possibile interrompere la rendicontazione delle spese ma dovrà essere implementato una gestione BFC (Budget, Forecast e Consuntivo) almeno annuale delle stesse.


Uno dei miei prossimi lavori, che ho in cantiere da diverso tempo, sarà quello di predisporre template dedicati da utilizzare anche per questo scopo.

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